La storia.

«Sarroch mi ha adottato, voglio vivere qui» 

Il sogno di Seedya, migrante diciottenne che rischia il trasferimento in un’altra città 

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La sua storia è il chiaro esempio di come lo sport riesca abbattere ogni barriera e sia in grado di far diventare parte di una comunità anche chi arriva da lontano. Seedya Conteh, 18 anni appena compiuti, è arrivato dal Gambia nel 2023 passando da Lampedusa: dopo un breve periodo in provincia di Asti, lo scorso anno è stato trasferito a Sarroch, dove vive nella comunità per minori ospitata negli alloggi della parrocchia. Nella palestra di body building di via Al Mare, sui campi di calcio come arbitro, ma soprattutto come podista: in poco tempo Seedya si è fatto conoscere e apprezzare non solo per il suo carattere mite, ma anche per l’amore per lo sport. Il sogno di Seedya è restare a far parte della comunità che lo scorso anno lo ha accolto come un figlio, e continuare a raccogliere successi soprattutto nel podismo, dove ha dimostrato di avere grandi doti.

L’impegno

«Durante il giorno seguo un corso a Quartu per diventare elettricista, ma la sera la dedico interamente allo sport – racconta Seedya Conteh -, non avevo mai fatto atletica nel mio paese, ho cominciato a correre qui da solo, poi sono stato accolto dai ragazzi dell’Asd Podismo Sarroch, che mi hanno fatto subito sentire uno di loro. Vado anche in palestra, mi piace sollevare i pesi, ho trovato un bravo allenatore che mi segue e mi dà sempre tanti consigli: Sarroch mi piace, qui mi sento a casa e tutti mi vogliono bene». Con la velocità da super runner di Seedya correre sul campo di calcio per essere sempre nel vivo delle azioni è stato sin da subito un gioco da ragazzi: dopo aver seguito il corso da arbitro della Figc, il giovane gambiano è diventato uno dei fischietti più apprezzati del calcio giovanile. «Quest’anno ho arbitrato quattordici partite nella categoria giovanissimi e allievi regionali – racconta Seedya -, arbitrare mi diverte: faccio ancora un po’ di fatica durante gli appelli a pronunciare i cognomi sardi dei giocatori, e negli spogliatoi sono sempre grandi risate per tutti. Mi piacerebbe restare qui con le persone che ho conosciuto e mi hanno fatto sentire a casa, e vorrei continuare a fare tanto sport».

Gli amici

Giuseppe Scioni, presidente dell’Asd Podismo Sarroch, nell’ultimo anno è stato una figura di riferimento per Seedya e per gli altri ragazzi come lui fuggiti dalla miseria delle terre d’origine, è stato lui ad accorgersi che quel giovane correva sull’asfalto come il vento: «La prima volta che l’ho visto ho pensato subito avesse delle grandi doti, dopo aver partecipato alla gara degli Shark Max organizzata alla fine della scorsa estate è entrato a far parte della nostra società, è molto bravo e nelle gare sale spesso sul podio, con un allenamento mirato potrebbe raggiungere livelli altissimi. Seedya ha un carattere solare, è davvero un bravo ragazzo. Il rischio, ora, che compiuti i 18 venga trasferito a Cagliari o Quartu quanto prima, dove vengono organizzati i progetti destinati ai maggiorenni: vorremmo che restasse qui perché ormai fa parte della nostra famiglia». Alberto Atzori è il coach del Fitness Club, la palestra che frequenta Seedya da quando è arrivato a Sarroch, anche lui ha imparato ad apprezzare il suo carattere: «Seedya, come gli altri ragazzi ospiti della parrocchia che frequentano la palestra, sono sempre stati educatissimi, si allenano molto volentieri con i pesi, ormai qui da noi sono di casa».

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