Il prezzo è alto, a molti zeri. Ma il prezzo non è giusto. Il bene messo in vendita su un noto sito di shopping on line, la sabbia di Cala di Roto, la spiaggia rosa di Budelli ha un valore inestimabile grazie al lavoro incessante di madre Natura. L’annuncio è stato segnalato al Gruppo di intervento giuridico che ha immediatamente avvertito il Corpo Forestale. Non dovrebbe essere complicato risale al venditore, che non è nascosto negli anfratti oscuri del web ma ha messo la sua merce in una vetrina piuttosto evidente.
La segnalazione
«La spiaggia, com’è ampiamente noto, è iper-vincolata (vincolo paesaggistico, vincolo di conservazione integrale, parco nazionale e area marina protetta dell’Arcipelago della Maddalena), – si legge nella nota dell’associazione – tuttavia comportamenti delinquenziali come l’asportazione della sabbia rosa a fini di vendita (a caro prezzo) sono ancora presenti, purtroppo. In tal caso vanno pesantemente sanzionati». Non è la prima volta che succede e non solo con la spiaggia rosa. Sul mercato digitale globale si trovano conchiglie, sassi di forme particolari, sabbia proveniente da diversi arenili sardi, nel 2023 venne scoperto un analogo annuncio per Is Arutas. E del resto, la quantità impressionante di sequestri nei porti e negli aeroporti sardi non si spiega solo col desiderio proibito di un souvenir. «C’è un vero e proprio mercato florido a livello internazionale», conferma Stefano Deliperi presidente del Grig: «Un tempo forse era prevalente il gesto di chi voleva portar via un ricordo della vacanza, oggi c’è più informazione e chi porta via sabbia e conchiglie lo fa più spesso a scopo di lucro».
Secondo l’associazione sono necessari maggiori controlli. «Abbiamo gli enti parco senza governance, l’Asinara da tempo immemorabile, e con mezzi insufficienti», è il parere di Deliperi.
Il parco
Difficile stabilire se la sabbia sia di recente prelievo. Il direttore del Parco Giulio Plastina è convinto di no: «Tutto può essere ma oggi abbiamo sistemi di controllo e vigilanza efficaci». Del resto sulla spiaggia rosa dal 1994 è assolutamente vietato l’accesso. «Non sapevo di questa vendita ma quello che posso dire, in positivo, è che da tempo riceviamo dai due ai quattro pacchi l’anno di sabbia da persone che magari l’hanno presa 40 anni fa, hanno capito il valore ambientale e vogliono restituirla. Vengono di persona o la spediscono per posta». Spesso si tratta di pacchi da parecchi chili.
Protetta
Proprio la necessità di preservare la spiaggia di Cala di Roto dai continui furti di sabbia che la stavano lentamente impoverendo e scolorendo, aveva portato nel 1994 alla sua totale chiusura, antesignana degli arenili a numero chiuso. Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del divieto nel preservare quel particolarissimo colore, dovuto ai gusci di minuscoli organismi marini, che condivide con pochissimi altri arenili al mondo e che si può ancora vedere intatto nel film di Michelangelo Antonioni “Deserto rosso” che la fece conoscere al mondo.
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