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Ritmi lenti, ora è polemica Comandini: «In Consiglio conta la qualità del lavoro»  

La difesa del presidente dell’Assemblea: affrontati temi come sanità e aree idonee 

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«In generale, la macchina legislativa nel primo anno è lenta. Superata questa prima fase, ci aspettano anni di intenso lavoro sia in Aula che nelle commissioni». Piero Comandini ha una giustificazione rispetto ai dati pubblicati nel sito istituzionale del Consiglio, che parlano di quaranta sedute totali in questa prima parte di legislatura, pari a meno di centoquaranta ore, poco più di quindici al mese. Ma il centrodestra attacca: tutte scuse, «la verità è che la Giunta e la maggioranza che la sostiene non hanno una linea, né un progetto», dice il capogruppo di FdI Paolo Truzzu.

Le posizioni

Numeri che, spiega il presidente dell’Assemblea, «abbiamo pubblicato al fine di garantire la massima trasparenza», ma che «non rendono pienamente l’idea dell’attività realmente svolta in questi mesi in cui abbiamo affrontato temi di grande rilevanza come quelli ambientali (il ddl sulle aree idonee) e sanitari che hanno impegnato il Consiglio in un lavoro straordinario». Certo, riconosce, «si può e si deve migliorare, non tanto puntando sulla quantità delle ore trascorse in Aula, bensì sulla qualità del lavoro svolto». Infatti, «sono sicuro che in questo primo anno abbiamo posto le basi per procedere anche in maniera più spedita. D’altronde, anche nel 2019 le leggi approvate furono 19 e le sedute 38. La produttività di un’Assemblea legislativa però non si può misurare in base ad una somma di minuti trascorsi in Aula. Soprattutto nel primo periodo quando si deve tener conto anche del “noviziato” di alcuni consiglieri». Da parte sua, anche Truzzu sostiene che «l’attività del consigliere non è solo quella di stare in Aula, c’è tutta l’azione legata ai confronti con i portatori d’interesse, anche quella è attività». E tuttavia, «il fatto che si sia lavorato poco dimostra che non c’è un grande impulso da parte della Giunta, che non ha fatto grandi proposte». D’altra parte, «il Campo largo non ha voluto affrontare una serie di questioni poste dalla minoranza e dai cittadini». Truzzu pensa alla legge di iniziativa popolare Pratobello 24 «che non è stata presa in considerazione», inoltre «esistono proposte presentate da consiglieri e gruppi di minoranza che non hanno mai iniziato il loro iter in commissione»

Il capogruppo del M5S Michele Ciusa la vede come Comandini: «Prima di tutto va sempre analizzata la qualità dell’azione legislativa. Noi come maggioranza ci siamo impegnati su due grandi temi sentiti dai sardi. L’energia che ha occupato tanto tempo di lavoro in Aula, e la sanità, senza dimenticare la Finanziaria e due assestamenti di bilancio, quindi tre azioni economiche per rimettere soldi nel circuito Sardegna». Per Ciusa, comunque, non si può certo parlare di scarso impulso dall’esecutivo perché «le leggi citate sono tutte importanti e arrivano dalla Giunta».

«Pochi ddl»

Il presidente del gruppo dei Riformatori, Umberto Ticca, è convinto che i numeri ufficiali sulla produttività meritino una doppia lettura. Intanto, «dalla Giunta sono arrivati pochi disegni di legge, e quei pochi abbiamo visto che fine hanno fatto: sono stati impugnati e non hanno prodotto grandi risultati». D’altra parte, «le ore d’Aula sono un metodo poco serio per calcolare il lavoro fatto. Non è l’indicatore corretto, comunque non l’unico, per valutare il lavoro di chi fa politica. C’è lo studio, l’approfondimento e gli altri incontri e dibattiti fuori dall’Aula».

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