«È giunta l’ora che la processione di sant’Efisio entri anche dentro Capoterra: è impensabile che l’unico paese della Sardegna ad averlo come patrono debba sottostare a un protocollo rigido che ci discrimina». Sciolto il voto per la 369ª volta, il sindaco di Capoterra Beniamino Garau rivendica un ruolo più centrale per il suo comune e i tantissimi concittadini fedeli del santo. «Il nostro paese – argomenta Garau – anticamente si chiamava Villa Sant’Efisio: è il primo centro che la processione incontra dopo aver lasciato Giorgino. Eppure la nostra comunità continua a non essere rispettata. Non sarebbe la fine del mondo se, a bordo dei mezzi militari, il simulacro raggiungesse la parrocchia a lui intitolata per una messa: il problema è che, soprattutto all’andata, si perde troppo tempo altrove, con riti che nulla hanno a che fare con la tradizione».
La richiesta non può essere accolta, replica Andrea Loi, presidente dell’Arciconfraternita del Gonfalone: «Nel 2000 questo esperimento era stato tentato, e la deviazione aveva ritardato i tempi della processione, arrivata a Sarroch all’una del mattino. Non comprendo dove sia il problema: Maddalena e Su Loi sono nel territorio di Capoterra».
Il sindaco, inoltre, punta il dito sul trattamento a suo dire inaccettabile subito dai capoterresi a Maddalena spiaggia: «I collaterali dell’Arciconfraternita non hanno neppure aperto il cocchio impedendo ai fedeli di toccare il santo o depositare un’offerta: non volevano neppure che venisse celebrata la messa, la funzione non è durata più di venti minuti». Colpa della fretta che caratterizzerebbe il viaggio di rientro del santo, trasformato, parole di Garau, in “una corsa”: «Non permetterò mai più che accada una cosa del genere. All’andata ad attendere il santo c’erano settemila persone: questa gente merita più rispetto. Nonostante le difficoltà, grazie a polizia locale, barracelli e le tante associazioni, dal punto di vista organizzativo tutto è filato liscio».
«Non so cosa sia accaduto di preciso a Maddalena», replica Loi: «Mi confronterò con gli altri confratelli. Per le soste, quest’anno abbiamo cercato di essere più rigidi per accorciare i tempi: in ogni caso, chi volesse stare un po’ al cospetto di sant’Efisio può venire nella chiesa di Stampace».
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