Non si placano le polemiche dopo il Natale con le guardie mediche chiuse e lo stop all’attività nel reparto di Chirurgia ortopedica del Cto di Iglesias dal 18 dicembre al 13 gennaio. Due consiglieri comunali di Carbonia, Daniela Garau (minoranza) e Gianluca Arru (maggioranza), hanno inviato una lettera alla Asl per protestare contro quello che viene definito un «tentativo di "normalizzazione" di una pianificazione che genera disservizi e gravissimi disagi».
La lettera
«L’attività sarà interrotta dal 18 dicembre all’11 gennaio – si legge una comunicazione interna della As – le sedute operatorie del 23,24, 30,31 dicembre e del 6, 7 gennaio 2026 non possono essere effettuate perché nei giorni successivi il reparto di Chirurgia del Cto (week sugery) che ci supporta nella nostra attività è chiuso. La sala operatoria 4 delle Chirurgia ortopedica riprenderà la sua attività il 13 gennaio». Secondo Garau e Arru «spostare il focus sulle urgenze per coprire il vuoto che si crea dalla sospensione della chirurgia programmata significa ammettere che non si è in grado di gestire ciò che dovrebbe essere gestito, ossia l'ordinario, immaginiamo le urgenze». Dalla Asl ribadiscono «che non è stato disposto alcuno stop alle attività, come dimostrato dal fatto che sono regolarmente previste sedute operatorie anche nel periodo in oggetto. Alla luce di quanto sopra, non si ritiene necessario fornire ulteriori precisazioni rispetto a ipotesi prive di fondamento e di carattere strumentale»
Disagi a Carloforte
«Carloforte dovrà avere un punto di primo intervento come ce l’ha La Maddalena». È la richiesta del sindaco Stefano Rombi. Nell’isola di San Pietro nelle ultime settimane tanti turni di guardia medica sono rimasti scoperti con i conseguenti disagi per residenti e turisti. «Carloforte deve essere trattata diversamente dagli altri 375 Comuni sardi – ha aggiunto il primo cittadino – dobbiamo essere trattati come La Maddalena che può contare su un punto di primo intervento. Questo è l’orizzonte sul quale dobbiamo muoverci e ci stiamo muovendo». Dallo scorso anno a Carloforte è stato destinato dalla Regione un contributo di 500 mila euro in virtù della sua particolarità di isola, con criticità dal punto di vista sanitario.
«Ci sono interlocuzioni con la presidente Alessandra Todde e il suo staff – ha detto Rombi – affinchè il contributo diventi strutturale, con l’auspicio che nel medio termine possa crescere per garantire una parità di trattamento con l’altra isola del nord est». (f. p. – a. pa.)
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