Assemini.

«Non mi piace questo teatrino politico» 

Mario Puddu: negli ultimi due mesi non è stato dato un bello spettacolo ai cittadini  

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Vigilia di Natale turbolenta, politicamente parlando, ad Assemini. Altro che aria di festa, il presidente del Consiglio Alberto Nioi ha lasciato il gruppo consiliare della lista civica “Mario Puddu sindaco” per confluire nel gruppo misto. Così la maretta che da mesi serpeggia in maggioranza si è palesata in Aula. Ci sarà un rimpasto nella Giunta? Nioi resterà alla guida dei lavori dell’Assemblea civica? La maggioranza è a rischio? Mario Puddu ci mette la faccia.

Sindaco, Nioi ha ancora la fiducia della maggioranza per ricoprire quel ruolo?

«Quello del presidente del Consiglio è e dovrebbe essere un ruolo di congiunzione tra sindaco e Giunta e Consiglio. E ciò che è accaduto martedì non mi è piaciuto affatto. Nei prossimi giorni cercheremo di capire meglio».

Un mese e mezzo di turbolenze politiche, il presidente del Consiglio che convoca la seduta e poi non si presenta, così la seduta salta. Cosa sta succedendo?

«Sta succedendo quello che non deve succedere o meglio che dovrebbe accadere senza queste spettacolarizzazioni poco fruttuose e che sicuramente non interessano ai cittadini di Assemini. Problemi è impossibile che non ce ne siano, ma sono in totale disaccordo con le modalità di questi due mesi».

Ha i numeri per proseguire ? O teme di non averli più se continuano i dissapori?

«Penso che non ci siano particolari problemi, men che meno problemi insuperabili ma i luoghi e le modalità per il confronto non possono essere quelli del 23».

Le hanno chiesto un rimpasto?

«No».

Non avete paura che gli asseminesi apprezzino poco (eufemismo) questo teatrino da vecchia repubblica?

«Si, è vero: sono scene da vecchia politica e, ripeto, non mi piacciono. Penso che agli asseminesi non interessino queste cose ma che siano molto più concentrati nel vivere la città che migliora giorno dopo giorno».

Il punto sembra che il Consiglio sia stato esautorato dalla Giunta: è vero?

«A ognuno il proprio ruolo. È vero che spesso abbiamo lavorato in emergenza e dovremmo fare in modo che questo accada il meno possibile».

Restano problemi irrisolti: la pianta organica comunale, la piscina chiusa, poi le polemiche sulle spese alte per manifestazioni e feste. Rifarebbe tutto?

«Abbiamo fatto i concorsi e ne faremo altri. A breve avremo anche problemi di spazio visti i nuovi arrivi e sono “contento” di questo. La piscina non è un impianto che si ristruttura e riapre da un giorno all'altro. Ma ci stiamo lavorando costantemente. Non si percepisce ma i passi che stiamo facendo sono tanti. Idem per le spese, sì, rifarei tutto, luminarie, eventi, magari con una programmazione più eterogenea perché è vero che si può e si deve sempre migliorare la proposta. Poi sia chiaro: durante le preparazioni e organizzazioni sono il primo a rendermi conto che qualcosa era perfettibile. È stolto chi ritiene di essere perfetto».

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