Con la fine dell’anno è tempo di tirare le somme: tra scontrini, registri e aspettative disattese, il bilancio di questo 2025 fotografa un commercio in affanno.
Il quadro generale
Nelle vie del centro, da via Manno fino alla Marina, non è di certo il momento di brindare. «Con oggi si chiude un anno che possiamo considerare sufficientemente buono», racconta Gianluca Mureddu, presidente del consorzio “Cagliari Centro Storico”. Però non basta: «Per una città come Cagliari, per la sua ricchezza materiale ma anche storica e culturale, e per l’offerta commerciale che mettiamo in campo, siamo sicuramente sottotono». A salvare la situazione e dare respiro alle piccole attività sono in gran parte i croceristi. «Avevamo tante perplessità circa questo 2025, poi abbiamo visto che soprattutto nel periodo estivo, con l'apporto dei turisti, c'è stato un maggior profitto» spiega Paolo Angius, imprenditore e presidente onorario del centro commerciale naturale “Strada facendo”. «Si è registrato non solo un aumento di vendita al turista, ma anche una crescita del valore medio dello scontrino venduto. Questo vuol dire che la città sta attraendo probabilmente un tipo di turismo più alto rispetto al passato». Un dato confortante, che migliora il bilancio annuale ma che lascia molti commercianti insoddisfatti. Chi parla di chiusure in pari rispetto all’anno precedente, chi invece racconta mesi difficili. Per molti «l’estate non basta», i costi degli affitti nel centro sono proibitivi e sempre più locali negli ultimi anni non sono sopravvissuti.
Non basta
Maria Rita Testa, da dietro il bancone del negozio di calzature in cui lavora racconta di «un anno tragico, peggiore anche del 2024». Cosa si vede guardando verso la strada? In tanti passeggiano ma pochi tengono sacchetti tra le mani. «Abbiamo vissuto un Natale un po’ grigio. Ora aspettiamo i saldi e speriamo di lavorare meglio. Nel periodo estivo ci sono i turisti che aiutano, ma la stagione autunno inverno non è andata bene». I saldi che avranno inizio sabato diventano così una scommessa necessaria. Ma in molti casi i guadagni arrivano solo tra maggio e settembre: «Tutti noi commercianti lavoriamo duramente e con impegno per garantire un servizio alla nostra città dodici mesi l’anno», racconta Giorgia Della Maria, titolare di una gioielleria storica del centro. «La chiamano città del sole e forse su questo dovremmo puntare: non ci si deve accontentare di accogliere il turista solo d’estate». A mancare solo i clienti locali: «rimangono gli affezionati, quelli che vengono per il rapporto che si è creato con i commercianti, però ormai si compra molto di più online» dice Alessandro Piras, dipendente di un negozio di ottica, «molti entrano con l’idea di misurare gli occhiali e ordinarli successivamente su altri siti. È difficile far quadrare tutto ciò all'interno dell'anno».
Gli scontrini
«Una cosa che abbiamo notato» spiega Francesco Della Maria, gioielliere, «è una grande forbice tra il potere d’acquisto dei clienti: da una parte chi spende massimo 100euro, dall’altra chi non si fa problemi e arriva a superare i mille. Questo dice tanto del divario che c'è in questo momento nei redditi a livello nazionale. Il cosiddetto ceto medio è in sofferenza e gran parte è stato assorbito dalla fascia inferiore, riducendo di gran lunga le spese, e per noi i guadagni».
L’online
Ad avere successo davanti alla corsa incessante dello shopping online solo chi si è reinventato, spostando i propri prodotti anche su piattaforme di e-commerce: «Quest'anno c'è stato un balzo in avanti nelle vendite online che si sono concentrate in modo particolare nel mese di dicembre» commenta Angius, «abbiamo avuto un bilancio del negozio in totale del +7%. Ciò significa che il cliente sta imparando a consumare in maniera differente, ma soprattutto vuole più servizi».
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