Trentadue emendamenti. Per adesso. Il grosso dei correttivi alla manovra 2026 da circa undici miliardi di euro sarà portato direttamente in Aula, prima della fine della discussione generale. L’appuntamento tra i banchi del Consiglio regionale è per il 13 gennaio. I gruppi hanno quindi due settimane per programmare modifiche importanti. Appurato che la massa manovrabile è esigua (e quasi interamente destinata ad adeguare il fondo sanitario regionale all’incremento di quello nazionale), la maggioranza prova comunque a direzionare gli stanziamenti sulle partite più delicate. Per esempio gli enti locali. Il Pd, in particolare, vuole gettare già in questa Finanziaria le basi per l’annunciata riforma del Fondo unico degli enti locali. L’obiettivo è quello di garantire l’autonomia finanziaria per consentire a Province e Comuni di svolgere le funzioni assegnate. Ovviamente a questo risultato si potrà arrivare una volta che saranno messe in campo le risorse dell’accordo sulle Entrate da 1,4 miliardi di euro. Ma già in questa Finanziaria si lavora per destinare agli enti locali cento milioni di euro in più spendibili subito.
Tra i 32 correttivi presentati ieri alla scadenza fissata ieri, alcuni di sostanza targati Fratelli d’Italia. Uno, in particolare, firmato da tutto il gruppo e pensato da Franco Mula punta a introdurre «un intervento organico e strutturale che mira alla realizzazione, alla valorizzazione e all'autosufficienza della filiera bovina sarda». Un intervento da trenta milioni, dieci per ciascuno degli di esercizio 2025, 2026 e 2027. (ro. mu.)
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