La guerra

Mosca continua a bombardare Civili uccisi, colpita Zaporizhzhia 

Lanciati dieci missili e 270 droni, notte di terrore in 16 località 

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Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky era ancora in volo sull’Atlantico per rientrare in patria, così come i leader europei che hanno preso parte al summit a Washington con Donald Trump, quando da Mosca è partito l’ordine di bersagliare l’Ucraina con un diluvio di missili e droni. I bombardamenti più pesanti dal 31 luglio scorso.

Attacco violento

Le forze russe hanno attaccato con 10 missili e 270 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, non meno di 16 località nel Paese, scatenando un’altra notte di terrore. I militari russi hanno lanciato cinque missili balistici Iskander-M dalle regioni di Rostov, Voronezh e dalla Crimea. Inoltre sono stati lanciati cinque missili X-101 dagli aerei sopra le acque del Mar Caspio. A pagare il prezzo più alto, ancora una volta, sono stati i civili: si contano 8 morti e 54 feriti. Il bilancio delle vittime dal summit di Ferragosto fra Trump e Vladimir Putin in Alaska, sottolineano i media di Kiev, sale così a 21 morti e quasi 100 feriti. Nella notte Mosca ha preso di mira la città di Zaporizhzhia, tre i morti e 33 i feriti (l’area è fra quelle che fanno più gola al Cremlino, e la presenza della centrale nucleare ha dall'inizio della guerra suscitato angosce per le attività belliche nell’area), e ha bersagliato 13 insediamenti nella regione con 441 bombardamenti di vario tipo, ha riferito il governatore Ivan Fedorov. Ancora più drammatico il bilancio nella regione di Donetsk, dove si contano 5 morti e alcuni feriti, ha annunciato il governatore ucraino Vadym Filashkin.

La roccaforte

È qui che si concentra il maggior numero di assalti di fanteria e corazzati, in particolare nell’area di Pokrovsk, dove i russi hanno tentato una settantina di attacchi «respinti», dicono a Kiev. La roccaforte è il perno della difesa ucraina, da mesi è sotto minaccia ma non cede. Gli analisti ritengono che le forze di Mosca stiano tentando di aggirare le linee nemiche come starebbe accadendo anche a sud ed est di Dobropillya, la città più popolosa della regione ancora in mani ucraine. L’infiltrazione di piccoli gruppi continua, forse in preparazione di un attacco più ampio. Anche sull’Ucraina però è previsto forte maltempo nei prossimi giorni e questo potrebbe complicare non poco i piani del Cremlino.

I falsi malati

Intanto cresce nel Paese il malcontento per l’andamento del conflitto e, forse, anche per gli sviluppi cupi della trattativa tra Trump e Putin. L’impatto sul reclutamento è degno di nota e si moltiplicano i casi di tensioni tra la popolazione e gli ufficiali reclutatori spediti sul terreno a cercare nuovi effettivi da scherare al fronte. C’è chi ricorre alla frode: le autorità dicono di aver smantellato l’organizzazione di un avvocato e due medici che avevano messo in piedi un sistema di certificati fasulli, diagnosticando ai clienti malattie tanto gravi quanto inventate, ma decisive per non essere spediti al fronte.

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