Una proposta che nasce da anni di esperienza diretta, il punto di arrivo di un percorso che Alghero ha intrapreso fin dal 2017, quando il territorio ha deciso di stringere una collaborazione istituzionale con la Provincia autonoma di Trento, aderendo al network dei Comuni “Amici della Famiglia”. Ora il salto di qualità sarebbe una norma regionale capace di dare dignità legislativa alle politiche familiari, superando la frammentarietà dei progetti e garantendo risorse certe. Ieri mattina, nell’ufficio del sindaco Raimondo Cacciotto, è stata illustrata la proposta di legge quadro sulle Politiche di benessere familiare e sul sostegno alla natalità. Un testo condiviso, firmato e sponsorizzato dai consiglieri regionali Valdo Di Nolfo, Piero Maieli, Francesca Masala, Antonello Peru e Antonio Sau.
La sfida
Una sfida che guarda al futuro demografico ed economico dell’intera Sardegna. Alla conferenza stampa hanno partecipato Mauro Ledda e Filomena Cappiello, responsabili dell’ufficio Politiche familiari, rappresentanti istituzionali, amministratori locali ed esponenti dell’associazionismo familiare. Presente l’intera Giunta comunale, a sottolineare come le politiche per il benessere familiare non siano un ambito settoriale confinato ai servizi sociali, ma una scelta trasversale che attraversa tutte le politiche pubbliche. In collegamento da remoto Giovanni Deiana, direttore generale della presidenza della Regione Sardegna, mentre in sala c’era Luciano Malfer, già direttore generale dell’Agenzia per la Famiglia della Provincia autonoma di Trento e promotore della “people strategy” della Fondazione Bruno Kessler.
Gli articoli
È stato illustrato il testo di 15 articoli che ambisce a trasformare l’esperienza maturata negli ultimi dieci anni da molti Comuni sardi, Alghero in testa, in una cornice legislativa regionale capace di dare stabilità, risorse e visione a politiche considerate sempre più strategiche per lo sviluppo e la coesione sociale dell’Isola. “La Regione – si legge nella proposta – deve promuovere una ricognizione puntuale e aggiornata delle politiche, misure e strumenti economici, sociali e territoriali già attivi destinati al sostegno della famiglia e assicurare con cadenza periodica la valutazione dell'impatto delle politiche attivate al fine di verificarne l'efficacia”. È prevista inoltre l’istituzione dell’Agenzia regionale per il benessere familiare, “con funzioni di supporto, analisi, coordinamento e impulso per lo sviluppo e la qualificazione delle politiche familiari e giovanili a livello regionale e locale”.
L’esperienza algherese
«Non assistenzialismo, ma servizi alle famiglie», ha tenuto a precisare Maria Grazia Salaris, titolare della delega ai Servizi sociali. «È un cambio di paradigma: la famiglia diventa una risorsa su cui investire. Questa legge, in pratica, riassume ciò che Alghero sta provando a fare da dieci anni». Alghero è il primo Comune in Italia ad aver esteso la possibilità di cedere riposi e ferie tra dipendenti, non solo per l'assistenza dei figli minori (già prevista per legge), ma anche in occasione di malattie del lavoratore, del coniuge, del convivente o di parenti affini di primo grado. «Vogliamo dare maggiore vigore alle politiche sociali, rafforzare il sostegno alla natalità, l’equilibrio tra tempi di vita e di lavoro e il ruolo del Terzo settore. Alghero si candida a diventare Agenzia per la famiglia», ha aggiunto il sindaco Cacciotto. Un orgoglio condiviso anche dalla presidente della commissione regionale delle politiche familiari Carla Fundoni, che ha rimarcato il valore simbolico di una legge che nasce da questo territorio, ma che non è l’unica proposta arrivata all’attenzione della Regione, a conferma di un tema ormai centrale nell’agenda politica. In chiusura, l’onorevole Piero Maieli ha rimarcato come le politiche per la famiglia non possano più reggersi su interventi episodici o su risorse occasionali. «Le azioni per la famiglia hanno bisogno di un sostegno economico regolare e strutturato, capace di garantire continuità».
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