Il tavolo.

Asl di Cagliari, i sindaci chiedono più medici 

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Liste d’attesa, carenza di personale, disuguaglianze territoriali, sovraffollamento dei pronto soccorso e difficoltà nella presa in carico post dimissioni. Sono le criticità che caratterizzano la Asl più grande della Sardegna (70 Comuni per 540mila abitanti), la numero 8 di Cagliari, emerse ieri durante la conferenza sociosanitaria dal confronto tra tutti i sindaci del territorio con il commissario Aldo Atzori, e la presidente della Regione e assessora ad interim alla Sanità, Alessandra Todde. «La tutela della salute è il risultato dell’insieme di azioni e scelte che coinvolgono direttamente il governo del territorio», ha detto Atzori. Quindi anche i sindaci. Il commissario ha illustrato i progetti realizzati in questi otto mesi di mandato, in particolare l’attivazione del piano per il recupero di trentamila prenotazioni con anticipo di visite ed esami. I primi cittadini sono intervenuti per evidenziare ciò che non funziona, a partire dalla carenza di medici di base, proseguendo con le necessità dei paesi a vocazione turistica che nei mesi estivi registrano una domanda crescente di sanità.

Questione di metodo

Alessandra Todde si è concentrata sul metodo da seguire: «Ripartiamo dall’ascolto, dalla condivisione e dal metodo. Al commissario ho chiesto di arrivare preparati, con i numeri, i dati sulle azioni fatte. Solo così si può impostare un percorso e misurarsi su ciò che ha o non ha funzionato». Un passaggio anche sulle risorse disponibili che non vengono utilizzate: «LaL’interazione tra assessorato e Asl deve essere molto più precisa, anche in termini ispettivi».

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