L’opposizione lancia una scialuppa di salvataggio alla sindaca Maria Laura Orrù in difficoltà dopo la fuoriuscita dei consiglieri del gruppo del Pd e degli Indipendenti dalla maggioranza: «Non chiediamo le dimissioni della sindaca, c’è bisogno di continuità per il bene della cittadina. Ma vogliamo un cambio di rotta: maggiore condivisione e attenzione verso temi prioritari come quello della messa in sicurezza della Statale 130», hanno detto all’unisono dall’opposizione.
La situazione
Il momento è delicato: al fianco della prima cittadina sono rimasti sei fedelissimi, gli altri dieci sono formalmente fuori dalla maggioranza. Numeri troppo risicati per andare avanti a un anno e mezzo alla scadenza della consiliatura? Orrù non intende andare a elezioni anticipate: «Non ho mai preso in considerazione l’ipotesi delle dimissioni ma non sono legata alla carica di sindaco in modo ossessivo: se ci saranno le condizioni per andare avanti lo farò con serenità, senso di responsabilità e onestà intellettuale. Ritengo che il Pd non abbia voltato le spalle alla maggioranza: ha compiuto una scelta politica chiara e precisa, che non condivido ma che rispetto». La sindaca non si sente sotto scacco: «Credo che le uniche persone che possano davvero mettermi in discussione siano gli elettori. Allo stesso tempo sono convinta che anche i consiglieri comunali, con senso di responsabilità, siano chiamati a valutare i provvedimenti nel merito, mettendo al centro esclusivamente il bene della comunità».
Nuovo assetto
Il Consiglio ha comunque approvato il programma dei lavori pubblici e il Documento unico di programmazione del prossimo triennio grazie a un complicato calcolo numerico: dei cinque ribelli del centrosinistra in Aula (Giacomo Carta, Fabiola Nucifora, Valter Piscedda, Umberto Spiga e Sara Piras erano presenti solo 3 che si sono astenuti insieme a Giuseppe Argiolas da sempre in minoranza. I voti decisivi sono arrivati da sindaca, 2 assessori, 4 consiglieri della maggioranza e da Antonio Ena della minoranza.
Maria Laura Orrù fa di realismo virtù: «I conti della maggioranza si fanno quando il Consiglio comunale affronta scelte politiche. Di fronte a provvedimenti indispensabili per la nostra comunità, maggioranza e minoranza hanno il dovere di assumere un atteggiamento responsabile e di votarli nell’interesse generale della collettività. Chi invece sceglierà la strada della contrapposizione pregiudiziale dovrà assumersi fino in fondo la responsabilità di fronte ai cittadini e alle cittadine, quando sarà chiamato a rendere conto del proprio operato».
Le reazioni
Chiara la posizione di Ercolano Massetti e Giuseppe Argiolas: «Proseguiremo con il nostro ruolo di opposizione, ma non è nostra intenzione chiedere le dimissioni della sindaca. Voteremo di volta in volta secondo coscienza».
C’è poi la questione Statale 130, le cui preoccupazioni sono condivise anche da Silvio Ruggeri (minoranza): «I lavori non dovrebbero cominciare da Decimomannu come vuole Orrù, ma da Elmas».
«Il problema, ora, è della sindaca - ha ribadito Giacomo Carta (Pd) - perché per far approvare i punti all’ordine del giorno ha necessità di avere una maggioranza di numeri. D’ora in avanti valuteremo di volta in volta gli argomenti portati in Consiglio».
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