L’hanno ribattezzata “La marcia delle Pietre parlanti”. E, più che una forma di protesta, è una difesa della terra e di ciò che rappresenta, in un momento difficile, in cui tutta l’Isola è esposta all’assalto delle multinazionali delle rinnovabili.
Il programma
In campo c’è il Presidio permanente del Popolo sardo che, da domani, dà il via alla marcia dell’identità da Santa Cristina a Paulilatino fino a Barumini, dove la protesta pacifica si concluderà il 18 luglio. Si prevede un buon numero di partecipanti, visti i temi proposti dalla protesta.
Domani il ritrovo al Pozzo di Santa Cristina è previsto per le 7. Mezz’ora dopo è prevista la partenza della marcia vera e propria alle 7.30 alla volta di Bauladu. Dopo la sosta pranzo, ci sarà la ripartenza pomeridiana intorno alle 16.30. Si attraverseranno marginalmente i territori di Tramatza, Zeddiani e Siamanna senza entrare nei centri abitati. Si arriverà a Massama attorno alle 19.30 e a Nuraxinieddu alle 20. La prima tappa finirà qui.
Martedì alle 7 partenza dall’Istituto don Deodato Meloni verso Oristano: attraverso via Dritta si arriva in piazza Eleonora per una breve sosta, attorno alle 9. Quindi si riparte verso Santa Giusta. Nel pomeriggio partenza Palmas Arborea dove si arriverà attorno alle 18.30. L’arrivo a Tiria è previsto per le 20.
Da lì si riparte mercoledì alle 7 verso Villaurbana e Sa tanca Falconi. Nel pomeriggio ripartenza verso Usellus dove la comitica si fermerà attorno alle 19.30.
Giovedì partenza alle 7 e arrivo a Senis verso le 11, con sosta alla fontana spagnola. Ripartenza alle 16.30 fino a Genoni attorno alle 19.30. Per un tratto si attraverserà il territorio di Assolo senza entrare nel paese.
Venerdì si riparte alle 7 verso Nuragus e poi Gesturi, con una breve sosta alla casa natale di fra Nicola. Quindi l’arrivo a Barumini attorno alle 11.30 senza sostare e proseguendo fino a Las Plassas dove si conta di arrivare alle 12.30 per una breve pausa nel parco del museo del castello. Ripartenza alle 17 in direzione Tuili dove si arriverà attorno alle 18.30 con breve sosta al consorzio sardo Grano Cappelli. Si tornerà poi indietro per la Provinciale 5 per arrivare a Su Nuraxi attorno alle 20.
L’organizzazione
A Su Nuraxi è previsto un flash mob, per celebrare la conclusione della protesta. C’è grande attesa tra gli organizzatori: «Marciamo tra nuraghi, domus de janas, menhir, dolmen e tombe di giganti», dice Davide Fadda, portavoce del Presidio permanente del Popolo sardo. «Camminiamo sui sentieri tracciati dai nostri antenati, perché questa terra non è in vendita. Non lo è mai stata. Ci opponiamo alla nuova invasione silenziosa, travestita da progresso che svende colline, cancella paesaggi, che alza pale di acciaio sopra i nuraghi e soffoca i pascoli col silicio. Parte la Marcia delle pietre parlanti e dei guardiani di pietra. Per quanto ci riguarda, inizia la marcia di guerra contro la speculazione per la terra e la memoria. Quel che sta accadendo in Sardegna nel silenzio di chi ci dovrebbe governare è inamissibile».
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