In centro e in periferia, cambia poco. Nelle vie del passeggio e in quelle di passaggio, non fa differenza. Con una frequenza settimanale, sono ormai decine le strade che la sera rimangono al buio. Cagliari, venerdì notte ha intere strade senza illuminazione. Quartieri lasciati senza neanche un faro, gli unici che a fasi alterne piombano per pochi secondi nelle vie sono gli abbaglianti delle automobili. Un viaggio da Pirri a Sant’Avendrace, da Bonaria a San Benedetto mostra un altro volto del capoluogo, quello di una città “spenta” che, a sentire le proteste dei cittadini, è un fenomeno ultimamente sempre più frequente.
La mappa
Interi quartieri o quasi sono al buio: viale Sant’Avendrace e tutte le strade laterali (via Flumendosa, via Tirso, via Isonzo, per citarne alcune), San Michele, (con la piazza omonima, via Col di Lana, via Monte Sabotino, via Monte Santo). In queste zone gli unici segnali luminosi sono quelli che arrivano dall’interno delle abitazioni. Non solo. In via Mercalli bisogna camminare o con la torcia dello smartphone accesa per farsi vedere dalle auto che transitano accanto. Attraversare viale Diaz, sia per le auto che per i pedoni, è una roulette russa: il tratto “occupato” dal cantiere della metropolitana, di fronte al Banco di Sardegna, direzione Bonaria, è uno dei più pericolosi la sera: non c’è una luce, ci sono invece i clienti che escono dai locali e che attraversano per raggiungere il parcheggio sull’altro lato e che rischiano di diventare come birilli su una pista da bowling. E ancora: al buio o in penombra, viale Colombo, dove molti lampioni sono oscurati dalle fronde degli alberi, piazza Amendola, all’incrocio con via Roma, piazzale Marco Polo, via Pessina, via Milano, l’Asse mediano all’altezza dello svincolo di Genneruxi, viale Trieste, il tratto ancora da riqualificare, solo per citarne alcune. «Non sappiamo il perché, ma questo disservizio va avanti da tempo e sta rendendo la vita impossibile ai residenti», dice Francesca Dettori, vive a Sant’Avendrace. «Uscire per fare una passeggiata sta diventando pericoloso, possiamo solo girare accendendo le torce dei cellulari. Nemmeno fossimo nel terzo mondo», aggiunge. L’allarme lo rilancia Fiorenza Spalatro, anche lei residente nella zona: «Da due settimane, nonostante le molte segnalazioni, molte strade rimangono al buio, senza illuminazione pubblica, con disagi e pericoli per i residenti».
Sicurezza
In questo cahier de doleance dei residenti, il mancato senso di sicurezza è al primo posto. «Senza illuminazione pubblica non c’è sicurezza», sottolinea Edoardo Tocco, capogruppo di FI. «Si parla di guasti, di furti, di danneggiamenti, di cabine “mangiate” dai roditori: tutte concause che da settimane mettono in crisi il sistema di illuminazione delle strade. Bisogna intervenire immediatamente», dice rivolgendo un appello all’amministrazione. «Con la passata amministrazione avevamo fatto investimenti per sei milioni di euro per sostituire migliaia di punti luce», spiega Alessio Mereu, ex assessore alla infrastrutturazione urbana. «Per rendere il servizio efficiente bisognerebbe attivare un sistema di telecontrollo che permetta, attraverso una centrale, di individuare subito guasti e disservizi, senza aspettare le segnalazioni dei cittadini, e intervenire».
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