L’imprenditore.

Intanto Romi Fuke stringe i tempi: «Cerco l’accordo» 

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Olbia. Per un ex presidente che saluta, Alessandro Marino, ce n’è un altro, potenziale, che avanza. Ospite ieri di Alberto Masu a L’Informatore Sportivo su Radiolina e Videolina, Romi Fuke ha confermato: «Credo in questa operazione, e un po’ in quel ruolo mi ci vedo già, ma non voglio bruciare i tempi».

Uscito allo scoperto tre settimane fa con l’idea di rilevare il ramo aziendale sportivo dell’Olbia Calcio per permettere ai bianchi di proseguire la stagione in Serie D, l’imprenditore brianzolo ha spiegato: «L’idea è separare il corrente per garantire alla società dei flussi di cassa costanti con sponsorizzazioni e versamenti dei nuovi soci, e nel mentre supportare le posizioni dell’Olbia Calcio che ha criticità non legate prettamente all’attività sportiva». Un progetto difficile ma non impossibile. «Ci sono variabili, come l’approvazione da parte della Figc e la verifica dei debiti dell’Olbia, da cui non si può prescindere anche per pianificare, però speriamo di concretizzare in breve tempo, anche perché la squadra è in affanno e va rinforzata», ha sottolineato Fuke, che dopo l’approvazione del bilancio della stagione 2023/24 attende per la fine del mese quello della stagione successiva.

«C’è poi l’obbligo per la società di presentare le liberatorie dei calciatori per il pagamento degli stipendi fino a dicembre, che potrebbero fare la differenza per i punti di penalizzazione che potrebbero arrivare, per cui dovremo essere pronti tra la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo a trovare velocemente l’accordo con Guido Surace, amministratore di Swiss Pro e, dunque, dell’Olbia Calcio», ha proseguito il fondatore e Ceo di In-Lire.

Dell’istanza di fallimento presentata da un tesserato, la cui udienza è stata fissata per il 25 febbraio, Fuke dice: «Nel momento in cui la situazione diventerà definitiva rientrerà nel piano del pagamento degli stipendi arretrati». Concludendo così: «L’Olbia attira tanto interesse, ma ci sono atteggiamenti che generano negatività che Olbia non merita. Per questo, trovato l’accordo definitivo, mi interfaccerò con l’amministrazione comunale, che rappresenta un asset importante per lo stadio e perché rappresenta il territorio». (i. g.)

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