Il caos è scoppiato all’ora di cena quando, durante l’incontro tra maggioranza (con il sindaco) e le opposizioni per cercare una mediazione sugli emendamenti, sono arrivati i pareri negativi (tecnico e contabile) che hanno fatto fuori in un colpo solo oltre 330 emendamenti del centrodestra. Ma che la discussione sul Bilancio sarebbe stato un braccio di ferro fino a notte fonda lo si era capito già quando è suonata la prima campanella (alle 18,20) e il presidente del Consiglio Marco Benucci ha convocato una riunione durata due ore. A quel punto, al rientro in aula è stata di nuovo bagarre: con il centrodestra a chiedere il rinvio dei lavori a oggi («perché riteniamo sia corretto avere il tempo di leggere le motivazioni dei pareri che in blocco hanno bocciato gli emendamenti») e il presidente del Consiglio nuovamente costretto a sospendere di nuovo i lavori e convocare una capigruppo per decidere come proseguire. La prima giornata di lavori a Palazzo Bacaredda per l’approvazione del Bilancio da 533 milioni di euro è stata tutta uno “stop and go”. Con il centrodestra che è salito sulle barricate e la maggioranza che ha continuato a tirar dritto verso l’obiettivo: approvare il bilancio prima di Natale.
“Battaglia”
Le divisioni si sono confermate al rientro in aula, dopo le 22. Ognuno è rimasto fermo nelle proprie posizioni. Col centrodestra che ha chiesto (legittimamente) di discutere comunque gli emendamenti, sia quelli di Roberto Mura, Alleanza Sardegna, e Pierluigi Mannino, FdI, che hanno ricevuto l’ok, sia quelli che sono stati bocciati. «Un’azione ostruzionistica», dice un esponente di maggioranza. «Discutiamoli pure, noi andiamo avanti comunque», aggiunge. La discussione è cominciata dagli emendamenti del sindaco, cinque quelli presentati: nonostante la “bontà” riconosciuta da tutti (interventi per Anfiteatro, nuovo Palazzetto, Sant’Avendrace, strade, isole di calore, etc.) il centrodestra si è comunque sfilato, astenendosi dalla votazione. «Un no politico sull’andamento dei lavori in aula», spiegano un po’ tutti i consiglieri.
I temi
Nelle ultime settimane davanti agli uffici dei vari servizi c’è stato un pellegrinaggio di richieste da parte dei dirigenti. La preghiera? Sempre la stessa. «Più risorse». Ecco, spiegato perché, il bilancio è un fatto (anche) di priorità. Scegliere quanto e come investire le risorse. La battaglia è stata proprio su questo. È stata Alessandra Zedda, Lega-Anima di Sardegna, a presentare la maggioranza degli emendamenti: «La manovra non risolve criticità quotidiane», sottolinea. Il concetto lo ha ribadito Pierluigi Mannino, capogruppo di FdI: «Il bilancio di previsione dovrebbe essere uno strumento di pianificazione delle politiche pubbliche ma ormai è diventato un esercizio di equilibrismo ragionieristico. Si preferisce tirare a campare, rinviare scelte».
Rifiuti, decoro urbano, sicurezza stradale, manutenzioni, illuminazione pubblica, diritto allo studio, rafforzamento dei servizi educativi, attenzione sulle famiglie: negli emendamenti del centrodestra la richiesta era per mettere più soldi su questi capitoli. «I nostri emendamenti rappresentano un’alternativa concreta di città», ha detto Roberto Mura. «Servono meno annunci e più risorse indirizzate». La discussione sugli emendamenti va avanti: ma il leitmotiv è sempre lo stesso.
La replica
«Questo bilancio non ha l’ambizione di stupire, ma quella più complessa di tenere i servizi, l’equilibrio finanziario e, insieme, una città», spiega Alessio Alias, Progressisti. «Approvarlo entro il 31 dicembre significa evitare l’esercizio provvisorio e operare, dal primo gennaio, in condizioni di piena funzionalità». Per tutte queste ragioni,. «esprimiamo un giudizio favorevole su questo bilancio che costituisce la la base solida su cui costruire una Cagliari più inclusiva e solidale». «Le critiche rientrano nella naturale dinamica della contrapposizione politica», spiega Giovanni Porrà, presidente della commissione Bilancio. «È un ruolo, quello dell'opposizione, che rispettiamo, ma ritengo si tratti di una contestazione di principio, non supportata da un’analisi oggettiva dei dati. La minoranza ignora infatti le criticità che abbiamo dovuto affrontare e che stiamo risolvendo per dare il giusto passo alla città». A mezzanotte e mezza i lavori dell’Aula erano di nuovo sospesi.
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