Un gesto disperato, l’ennesimo, quello che ha portato il sindaco di Isili Luca Pilia a calare uno striscione dal tetto dell’ospedale San Giuseppe Calasanzio con la scritta: «Riaprite l’ospedale H24». Assieme ad un gruppo di “Supereroi” in maschera che si dovevano esibire in una calata mozzafiato per la gioia dei bambini, Il primo cittadino ha disteso il lenzuolo con la scritta rossa accompagnato dall’applauso dei presenti. Spaventato dal dfatto che sempre più spesso durante i fine setitmana non ci siano medici in grado di garantire almeno la consueta apertura dalle 8 alle 20.
L’emergenza
Il problema del reparto di emergenza -urgenza dell’ospedale san Giuseppe Calasanzio è ormai diventato una costante della cronaca cittadina e del territorio. Ciò che si teme ora è che la chiusura il sabato e la domenica si ripeti anche nei prossimi fine settimana di ottobre. Il silenzio da parte di chi dovrebbe dare risposte ed intervenire diventa sempre più assordante.
Ieri è stata una giornata di festa per la comunità isilese, riunitasi prima in ospedale e poi al parco Asusa per ricordare dottor Rinaldo Orrù, medico che ha lavorato nell’ospedale di Isili e in particolare in pronto Soccorso, nonché in missione in Africa. Tutto questo è stato però segnato anche dall’agonia del Ps, dove lo stesso specialista aveva lavorato fino a due anni fa quando è andato in pensione. Da allora la situazione ha cominciato a precipitare.
La rivendicazione
«Ho scritto da tempo all’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi», ha detto Pilia, «ma ancora non ha risposto, dovrebbe venire a conoscere la nostra realtà. Sappiamo quali siano le difficoltà, ma tante cose nel nostro ospedale funzionano, vuol dire che ci vuole volontà per risolvere i problemi».
Le reazioni
Appelli che sono arrivati sulla scrivania dell’assessore anche da parte della Comunità Montana con una lettera scritta dal presidente Barbara Laconi. «Non è il primo sollecito», ha precisato il vice presidente Giovanni Daga, «ci è stato risposto che sarebbe stato fissato un appuntamento ma che c’era il problema della dermatite bovina da risolvere. Comprendiamo la situazione, ma la nostra istanza è orientata verso la salute pubblica, pertanto la questione dell’ospedale di Isili che non può passare come secondaria».
«Non abbiamo più parole», ha detto la sindaca di Nurallao Rita Aida Porru, «è vietato ammalarci, ci stanno abbandonando».
Eppure l’ospedale di Isili sta diventando un punto di riferimento per diversi servizi, alcuni ormai rodati come la dialisi, la diabetologia, altri nuovi come quelli legati alla chirurgia generale e alla geriatria, l’ultimo reparto aperto sta raccogliendo i favori della gente del territorio e non solo. Numeri che parlano, numeri che rinnovano la fiducia nella sanità pubblica, ma il Pronto soccorso è un elemento fondante per garantire alla gente l’assistenza immediata in zone così lontane dagli ospedali di Cagliari. «Se non ci saranno risposte», dicono gli amministratori, «porteremo avanti azioni più forti».
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