Il caso.

«Il petrolio cala, ma un pieno costa ancora caro» 

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I conti non tornano ancora una volta e i consumatori protestano. Il prezzo dei carburanti in queste settimane è infatti rimasto immutato nonostante le quotazioni del petrolio da fine giugno siano crollate di quasi il 15%. Un’anomalia che le associazioni di tutela degli automobilisti hanno visto come una semplice speculazione in vista degli esodi estivi che mettono alla guida milioni di italiani. «I timidi segnali di ribasso sul fronte dei prezzi dei carburanti sono del tutto insufficienti, soprattutto se confrontati col crollo delle quotazioni petrolifere registrato negli ultimi giorni», ha affermato il Codacons.

L’associazione dei conusumatori non nasconde le perplessità sulle scelte strategiche delle grandi compagnie petrolifere.

«È vero che le quotazioni petrolifere non sono l’unico indice che determina il prezzo dei carburanti alla pompa, ma al tempo stesso una riduzione così forte del greggio avrebbe dovuto influire maggiormente sui listini praticati al pubblico, anche in considerazione della velocità con cui i prezzi di benzina e gasolio sono saliti in occasione del recente rialzo del petrolio dopo lo scoppio della guerra in Iran – aggiunge il Codacons - Per questo ci aspettiamo che ora i prezzi praticati sulla rete italiana registrino una adeguata riduzione, e che il governo vigili con attenzione sulla situazione».

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