Il Palio di Siena

«Già prima del via sapevo di vincere» 

“Tittia” nell’olimpo di piazza del Campo insieme ad Aceto e Trecciolino 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Emozionato e felice. Tittia, dismessi gli abiti della gara, riposto il frustino e accarezzato il suo Diodoro che ha assecondato il desiderio di vittoria, risponde alle domande incalzanti dei giornalisti. Indossa una camicia bianca, il volto tradisce la fatica dei giorni precedenti e la voglia di riposo. I cronisti vogliono sapere della corsa, della tattica, dei segreti di un successo che lo proietta nell’Olimpo del Palio, accanto ai recordman Aceto (14 vittorie) e Trecciolino (13). «Ho lavorato tanto d’inverno convinto di ottenere un buon risultato. Non ho mai sofferto, ho affrontato tutte le prove con anima e cuore. Ogni tanto il destino si mette di traverso ma è andato tutto bene». Nessuna rivincita nei confronti di chi a Siena mormorava che Giovanni Atzeni non era più capace di vincere: «Non ho bisogno di rivincite. Corro sempre contro me stesso. Amo il mio lavoro. Non mi sono mai fermato, voglio andare lontano. Ero convinto delle mie possibilità. Conoscevo benissimo il cavallo che ho allevato nella mia scuderia. Mezz’ora prima del via ho capito che potevo vincere». Giovanni, nato in Germania, papà di Nurri e mamma tedesca, ha le migliori qualità dei due mondi: tenacia, freddezza, forza di volontà, capacità di superare gli ostacoli. Al talento abbina la perseveranza.

Le radici

Ha la Sardegna nel cuore, nell’Isola ci sono radici e affetti consolidati: «Torno ogni volta che posso per rivedere la mia famiglia. I miei genitori vivono a Nurri insieme alle mie sorelle. La mia storia di fantino è cominciata in Sardegna quando accompagnavo mio padre ai palii, e nella mia terra ho imparato le tecniche e acquisito un patrimonio di conoscenze che rappresentano oggi per me un vero e proprio tesoro». Giovanni Porcella, di Teulada, per tanti anni veterinario del Magistrato delle contrade a Siena, conosce bene Tittia: «L’ho chiamato nei giorni scorsi e per scherzo gli ho detto: Dove sei? In discoteca. Erano le 21.30 e stava andando a dormire perché alle 4.30 lo aspettava il suo cavallo Diodoro per l’allenamento. È il suo momento, sin da piccolo ha messo in mostra le sue qualità. È sempre stato così, pronto al sacrificio e disposto a preparare le corse in modo scrupoloso. Ha vinto con un cavallo giovane, all’esordio, che ha sbaragliato la concorrenza dei cavalli più anziani che non avevano il suo passo».

Il messaggio all’alba

Da Siena a Nurri. Gina Atzeni ha scritto all’alba un messaggio su WhatsApp al fratello che poche ore prima aveva vinto per l’undicesima volta in piazza del Campo. «Dopo ogni Palio, che vada bene o male, gli invio un messaggio. Questa volta ho scritto: Sei unico, siamo molto orgogliosi di te. Mi ha risposto: Grazie tesoro. Sono contentissimo». Nurri ha gioito per una notte intera insieme alla famiglia di Tittia. La mamma del fantino plurititolato era a Siena, insieme a un’altra figlia, per non perdersi neppure un minuto di un evento attesissimo. «Mamma - afferma Gina - non riusciva a parlare per l’emozione. Vive la vigilia del Palio con molta ansia ma dopo ogni vittoria di mio fratello è la donna più felice del mondo. Mi è dispiaciuto non essere a Siena. Ora attendo Giovanni in Sardegna. Non sappiamo quando potrà rientrare, ha tanti impegni, ma il paese gli tributerà una calorosa accoglienza».

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

Accedi agli articoli premium

Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?
Sottoscrivi
Sottoscrivi