Vaticano.

Il Papa: «La democrazia non è sempre perfetta» 

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CITTÀ DEL VATICANO. La pace da cercare con perseveranza e le disparità economiche, il ruolo dell'Onu e le polarizzazioni. Sono alcuni dei temi al centro della prima intervista di Papa Leone XIV, in cui svela anche alcune verità più intime: dal fatto che ha ancora da imparare nel suo ruolo di Pontefice alla notizia che ai Mondiali tiferà Perù, anche se è un fan dell’Italia.

Prevost – che ieri ha compiuto 70 anni, e ha ricevuto gli auguri, tra gli altri, di Mattarella e Meloni – ha rilasciato nelle scorse settimane una lunga intervista, tre ore complessive in due incontri a Castel Gandolfo e in Vaticano, alla giornalista di Crux, Elise Ann Allen, per il libro “León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI”, che uscirà in Perù nei prossimi giorni.

Alcuni estratti sono stati diffusi ieri da El Comercio e da Crux. Nessun riferimento, nelle anticipazioni diffuse, ad alcuni temi caldi per la Santa Sede, dagli abusi alla pastorale Lgbt, dal conflitto a Gaza al ruolo delle donne. Parlando del processo sinodale nella Chiesa, Papa Leone fa un commento che potrebbe destare qualche polemica: «Non si tratta di cercare di trasformare la Chiesa in una sorta di governo democratico, poiché, se guardiamo a molti Paesi del mondo di oggi, la democrazia non è necessariamente una soluzione perfetta per tutto».

Dura la sua condanna per le disparità economiche che attraversano il mondo e ha citato Elon Musk, tra l'altro fratello di Kimbal che sabato ha incantato Roma e il Vaticano con il suo spettacolo di luci e droni per il concerto Grace for the world . Leone ha dunque stigmatizzato «il divario sempre più ampio tra i livelli di reddito della classe operaia e quelli dei più ricchi. Ad esempio, gli amministratori delegati che sessant'anni fa avrebbero potuto guadagnare da quattro a sei volte di più dei lavoratori di oggi, secondo gli ultimi dati che ho visto, guadagnano seicento volte di più del lavoratore medio».

Poi un passaggio sulla pace, in particolare tra Russia e Ucraina alle quali Leone aveva offerto il Vaticano come sede dei negoziati: «Ho alzato la mia voce, la voce dei cristiani e delle persone di buona volontà, la pace è l'unica risposta all'uccisione di persone dopo tutti questi anni da entrambe le parti, in quel particolare conflitto, ma anche in altri conflitti».

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