Pavia

Garlasco, spunta un verbale inedito 

Nel 2014 per il perito De Stefano il profilo “Y” era comparabile. Poi cambiò idea 

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Pavia. Sorpresa: il profilo “Y” ricavato dal materiale organico trovato 18 anni fa sotto (o su) le unghie di Chiara Poggi, nel settembre 2014 sarebbe stato considerato “comparabile” dal perito, il professor Francesco de Stefano, lo stesso che nella perizia discussa meno di un mese più tardi davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano, definì quel profilo “non comparabile”.

La clamorosa diversità di giudizio emerge da un documento manoscritto datato 11 settembre 2014, finora inedito, esibito due giorni fa dalla genetista Denise Albani nel corso dell’udienza conclusiva dell’incidente probatorio dell’inchiesta che vede indagato in concorso per omicidio Andrea Sempio, 37 anni, amico del fratello della vittima. Il documento, redatto da Simonetta Verdiani, all’epoca assistente di De Stefano, riporta i contenuti di una riunione cui partecipavano avvocati e consulenti delle parti (famiglia Poggi da un lato, Alberto Stasi dall’altro). Fra i nomi dei partecipanti, anche quello del comandante del Ris di Parma dell’epoca, il generale Giampietro Lago, accanto al quale sono però segnati un punto di domanda e la frase “in differita”. De Stefano, stando al documento, in quella riunione avrebbe definito comparabile uno dei due profili genetici “Y” (ora attribuito alla linea maschile Sempio) e utilizzabile in contesti bio-statistici: la stessa strada percorsa nella perizia di quest’anno dalla dottoressa Denise Albani.

Comparabilità e ricerca statistica scompaiono dalla perizia illustrata da De Stefano in aula l’8 ottobre 2014: una perizia dalla quale il generale Lago, giorni fa, ha preso le distanze spiegando di non ritenere condivisibili le metodiche impiegate e la frase con cui De Stefano affermò di non poter escludere che la traccia biologica fosse attribuibile all’imputato di allora, Alberto Stasi, fidanzato della vittima.

L’altro colpo di scena dell’udienza è stato il mancato accoglimento di una relazione genetico-forense presentata dalla genetista Marina Baldi, consulente di Sempio: la relazione faceva riferimento a una consulenza redatta da Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi; tale consulenza, ha accertato la gip Daniela Garlaschelli su richiesta dell’avvocata Giada Bocellari (che difende Stasi) non risulta depositata agli atti. La gip ha disposto l’inoltro della consulenza al pubblico ministero per le verifiche.

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