Serie a.

Folorunsho: trauma e distorsione Cautela sul recupero per Torino 

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Le immagini televisive sono impressionanti. Dopo il colpo di testa vincente, un gesto tecnico di altissimo profilo, il corpo di Michael Folorunsho – centonovanta centimetri per novanta chili di muscoli – si schianta senza controllo sul palo di destra della porta del Pisa. La forza cinetica si “scarica” interamente fra la caviglia e la tibia destra, l’arto colpisce il sostegno della porta e rimbalza, l’effetto visivo è terribile. Il centrocampista del Cagliari si rialza, la sua smorfia di dolore e gioia è nella foto qui al centro. Esulta, dopo quasi seicento giorni senza gol, poi si accascia a terra perché la gamba fa molto male ma, per fortuna, l’osso ha saputo reggere all’impatto col palo. Si rialza, prova a riprendere possesso della posizione in campo ma passano tre minuti e Folo deve dire addio al match, perché torna a sdraiarsi sul prato fradicio della Domus chiedendo l’intervento del capo dello staff medico del Cagliari, Marco Scorcu.

L’infortunio

Al Crai Center di Assemini, ieri mattina, la preoccupazione ha lasciato spazio a un cauto ottimismo. Perché, trauma contusivo-distorsivo a parte, il calciatore camminava serenamente senza apparire claudicante, sentiva un certo fastidio ma la situazione sembrava già migliorata rispetto alla serata di domenica. Oggi e domani Folorunsho verrà tenuto a riposo e sotto osservazione, si valuterà se potrà far parte dei convocati per la partita di sabato all’Olimpico di Torino. Nessuno in casa Cagliari si sbilancia, ma l’impressione è che verrà fatto di tutto per dare all’ex Napoli l’opportunità di scendere in campo.

Il messaggio

“Dopo 580 giorni… era pure ora”, ha scritto il calciatore romano, sottolineando il lungo periodo e la felicità per essere tornato al gol. Però, nelle parole che sono seguite, c’era tutta la preoccupazione per il problema fisico – si torna in campo già sabato pomeriggio a Torino – e l’amarezza per la mancata vittoria. “Grande gioia per il gol e grande dolore per la botta”, così su Instagram, con una nota finale poco felice: “Ma volevamo tre punti e ci siamo andati così vicino che rimane un bel po’ di amaro in bocca”.

Lo scenario

Folorunsho è una delle pedine fondamentali del calcio che chiede Pisacane. Un centrocampista completo, perché sa dare una buona mano in fase di non possesso palla ma la sua energia si sprigiona quando la squadra riparte, perché la vocazione offensiva è predominante. Il primo gol in maglia rossoblù è arrivato alla sedicesima giornata, 13 le conclusioni verso la porta avversaria – meno di una a partita – negativa la percentuale sui contrasti (successo nel 27 per cento), per il classe 1998 è alta la percentuale di passaggi riusciti ma si alza anche quella delle palle perse. Viene utilizzato prevalentemente a sinistra, lungo la fascia, anche se Pisacane nella seconda parte di gara lo colloca vicino all’attaccante di riferimento, altro ruolo – seconda punta – in cui sembra ritrovarsi. La speranza, non solo per Pisacane, che Folorunsho si renda disponibile anche per la delicata sfida con il Torino.

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