«Non esiste una tecnologia pienamente sicura. Neanche gli aerei sono a rischio zero, eppure sono mezzi sicuri nel senso che li utilizziamo per viaggiare tutti i giorni». È la premessa di Corrado Cicalò, docente di Fisica sperimentale all’Università di Cagliari e ricercatore all’Istituto nazionale di fisica nucleare. In sintonia con il “maestro” Albert Einstein: “La scoperta della reazione nucleare non implica la distruzione del genere umano più di quanto non faccia la scoperta dei fiammiferi”.
Sul piano della scienza Cicalò analizza la questione del nucleare, che dopo le parole della presidente della Regione Alessandra Todde ha provocato un incandescente dibattito nell’Isola. Un tema sensibile che nell’immaginario collettivo rende concrete vecchie e nuove paure. Eppure l’Italia per un certo periodo, sino al referendum del 1987, sulle centrali nucleari ha riversato un notevole flusso di risorse finanziarie.
Siamo di fronte a un sistema sicuro?
«La tecnologia è sicura perché ci sono 416 reattori attualmente in funzione nel mondo, con un’età media che supera i 30 anni, e sappiamo quali sono gli incidenti che sono avvenuti e quali le cause. Certamente il nucleare, tra tutte le tecnologie attualmente in uso per produrre energia, è la fonte che ha provocato meno vittime. Nell’idroelettrico, che appare un sistema super sicuro, si sono verificati gravi incidenti con dighe che sono crollate rivelando insospettabili fragilità. Non parlo del carbone e del fossile che rilasciano residui in grado di provocare patologie molto serie. Le tecnologie attualmente disponibili per il nucleare sono estremamente sicure. Certo, l’imponderabile esiste sempre».
Quali sono le caratteristiche del nucleare di ultima generazione?
«Possiamo disporre della tecnologia a fissione di generazione 3+ che comprende le metodologie più attuali per produrre energia: i reattori ad acqua in pressione, ad acqua bollente prevalentemente, che sono forme molto avanzate e collaudate. Un sistema che funziona e che garantisce buoni risultati. Per aver un’idea, nel mondo sono in costruzione 50 impianti, molti in Cina, e per lo più sono reattori ad acqua in pressione, “pressurized water reactor”».
Il nucleare è un’opzione sicura in Sardegna?
«Dal punto di vista tecnico la mia risposta è sì, dal punto di vista politico sappiamo quello che sta succedendo e quello che la parola “nucleare” evoca e produce nell’opinione pubblica. Quando si parla di nucleare tutti pensano ai grandi incidenti o peggio ancora alle bombe nucleari».
Quale è l’impatto sull’ambiente?
«È una tecnologia che viene riconosciuta anche a livello europeo come una tecnologia green, vale a dire con emissioni zero. La valutazione dell’impatto sull’ambiente è uno degli aspetti essenziali nel campo della produzione energetica. Il nucleare produce zero emissioni di CO2. È un tema che non viene messo sufficientemente in luce. Una centrale non danneggia l’ambiente. In più consente di produrre quell’energia di base che serve al sistema per andare avanti».
Quale è la differenza con le rinnovabili?
«Va bene produrre energia elettrica da rinnovabili, ma le rinnovabili sono intermittenti. Occorre trovare un sistema stabile per produrre la base fondamentale, ciò che attualmente assicurano i fossili, idrocarburi e carbone. Solo il nucleare è in grado di sostituire le fonti inquinanti. Il ragionamento ha sicuramente implicazioni politiche, ma bisogna dire che c’è tanta disinformazione. Tutto ciò non gioca a favore di questa tecnologia che non gode di buona fama nonostante ci siano molti impianti che in tante parti del pianeta continuano a produrre energia».
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