Milano

Armani, la cassaforte segreta 

Ville, yacht, beni in usufrutto: un patrimonio di oltre 13 miliardi di euro 

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Milano . Sono due i testamenti in forma segreta che Giorgio Armani ha scritto di suo pugno e consegnato in una busta sigillata al notaio. Due documenti che sono stati aperti l’altro ieri e nei quali è scritto, al di là di chi saranno i beneficiari del suo patrimonio stimato tra gli 11 e i 13 miliardi, il futuro del Gruppo della moda costruito mattone dopo mattone, in una vita di lavoro e sacrifici e con un estro e una creatività tali da diventare uno dei fari della moda e del lusso a livello mondiale. Due giorni fa, nello studio milanese di Elena Terrenghi, la professionista incaricata di eseguire le sue volontà, è stato pubblicato il testamento. Anzi due, come risulta dall’archivio notarile, con in calce la sua firma e le date del 15 marzo scorso e del 5 aprile successivo.

L’ultima versione

Si tratta probabilmente dell’ultima versione con cui ha messo nero su bianco quanto gli stava a cuore: assicurare la continuità artistica e imprenditoriale del gruppo tenendolo al riparo da logiche finanziarie, come è accaduto in passato ad altri brand storici, mantenendo la sua italianità ed evitando una polverizzazione della gestione. «Ho preparato il piano di successione con il mio solito pragmatismo e con discrezione ben pianificati, ma non lo svelerò ora perché sono ancora in circolazione», aveva detto Armani in una intervista al Financial Times. E così è stato fino al giorno dopo il funerale a Rivalta, nel Piacentino.

Le volontà

Il suo intento, per quel che lui stesso ha affermato, era consegnare nelle mani delle persone a lui più care, e fidate, il Gruppo fondato nel 1975 e guidato con rigore, attribuendo un ruolo chiave alla Fondazione Armani, creata una decina di anni fa assieme al compagno e storico braccio destro Leo Dell’Orco e al banchiere Irving Bellotti di Rothschild Italia, con lo scopo di garantire la stabilità. E proprio alla Fondazione potrebbe toccare il ruolo cardine nella nuova governance della Giorgio Armani spa, di cui lui era presidente e ad, ruoli che dovrebbero essere ricoperti da chi per anni è stato al suo fianco, condividendo la sua visione di creativo e imprenditore.

L’asse ereditario

Poiché lo stilista non ha figli, a ereditare i beni e gli asset societari saranno i tre nipoti, Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio morto tempo fa, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, la quale è dal 2017 nel consiglio di amministrazione, nonché Dell’Orco. Non è escluso che nella rosa di coloro a cui sarà passato il testimone ci sia Federico Marchetti, fondatore di Yoox con un posto nel cda. In ballo partecipazioni in società italiane ed estere, come EssilorLuxottica. A ciò si aggiungono un patrimonio immobiliare che comprende tra l’altro la villa a Pantelleria, la residenza estiva a Forte dei Marmi, dove si trova anche il locale La Capannina acquistato di recente, la casa milanese di via Borgonuovo, Villa Rosa nell’Oltrepò Pavese e altre residenze a Saint Moritz, Parigi e Saint Tropez. Senza contare le opere d’arte.

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