Fenosu.

Aeroporto, porte (quasi) aperte 

«Manca solo l’ispezione finale di Enac ma la Regione ci ignora» 

Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp

Pronto a riaccendere i motori, eppure fuori dai radar della pianificazione strategica della Regione. L’aeroporto di Fenosu vive un paradosso: lo scalo ha completato quasi tutto l’iter tecnico necessario per tornare operativo, ma di fatto resta invisibile nel Piano regionale dei trasporti.

La novità

L’ultimo passaggio chiave è di pochi giorni fa: l’Enac ha adottato il Regolamento di Scalo, atto indispensabile per l’avvio delle attività aeroportuali. Un via libera che certifica il rispetto delle prescrizioni richieste e consente ora di guardare all’ultimo step: l’ispezione finale. «Dopo svariati incontri con l’Enac e tutte le autorità coinvolte, finalmente martedì 16 è stato approvato il Regolamento di scalo - spiega l’amministratore unico della Sogeaor, Riccardo Faticoni – Adesso siamo in attesa che sia definita una data per l’ispezione finale ed il conseguente decreto di apertura». Dal punto di vista amministrativo, dunque, il percorso è all’ultimo miglio. Il regolamento chiarisce ruoli, responsabilità e modalità operative, ponendo le basi per il ritorno alla piena funzionalità dello scalo.

Scalo fantasma

Ma il problema vero è a monte: nella bozza del Piano regionale dei trasporti l’aeroporto di Fenosu non compare. Un’assenza pesante, che rischia di relegare lo scalo a infrastruttura marginale, senza una funzione definita nel sistema della mobilità sarda. Da qui la decisione di inviare alla Regione una serie di osservazioni tecniche. «Abbiamo fatto presente che l’aeroporto può contribuire in maniera importante al miglioramento del Piano regionale», sottolinea Faticoni, evidenziando come l’esclusione attuale rappresenti una scelta a suo modo errata.

Tassello mancante

La tesi della società di gestione dello scalo è netta: Fenosu non sarebbe un doppione degli altri aeroporti sardi, ma un tassello mancante. «Può svolgere diverse funzioni chiave individuate dalle strategie del Piano, a patto che sia opportunamente integrato», ribadisce l’amministratore unico. La posizione baricentrica e la prossimità alla strada Statale 131 sono i punti di forza richiamati nel documento.

Le criticità

Non mancano, però, le criticità: la principale riguarda la pista, lunga circa 1.199 metri, che limita l’operatività e richiederebbe un allungamento per ampliare le funzioni dello scalo. Pesano poi l’assenza di collegamenti di trasporto pubblico, la mancata integrazione ferroviaria nonostante la stazione di Oristano sia a pochi chilometri, e l’assenza di connessioni strutturate con il porto industriale. Tutti elementi che oggi isolano l’aeroporto e ne riducono l’efficacia. Per la Sogeaor, tuttavia, non si tratta di ostacoli insormontabili ma nodi da sciogliere proprio attraverso il Piano regionale dei trasporti.

«L’aeroporto di Oristano-Fenosu può svolgere un ruolo complementare e non competitivo, rafforzando la logica di rete del sistema aeroportuale regionale», ribadisce l’amministratore unico. Un’infrastruttura pensata per supportare emergenze, protezione civile, elisoccorso, logistica e forme di mobilità aerea di nicchia, senza entrare in concorrenza con gli scali principali. Mentre l’iter tecnico corre verso il traguardo, la pianificazione resta ferma. Senza un riconoscimento nel Piano dei trasporti della Regione Fenosu rischia di riaprire senza una rotta chiara.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Questo contenuto è riservato agli utenti abbonati

Per continuare a leggere abbonati o effettua l'accesso se sei già abbonato.

Accedi agli articoli premium

Sfoglia il quotidiano da tutti i dispositivi

Sei già abbonato?
Sottoscrivi
Sottoscrivi