M ercoledì un nuovo dpcm ufficializzerà le nuove restrizioni anti Covid decise dal Governo ma già ne conosciamo la gran parte. Torna il coprifuoco, tornano i soldati nelle strade, arriva l'obbligo di tenere la mascherina su bocca e naso anche all'aperto. Lo scopo, evidente, è quello di tenerci il più possibile a casa, lontani da situazioni potenzialmente pericolose. Si intende così anche la paventata decisione di anticipare la chiusura di ristoranti e bar alle 23 o addirittura alle 22. Un nuovo lockdown insomma, varato mentre il Governo dice di volerlo scongiurare, per non ammettere che molte cose in questa fase della lotta al virus non stanno funzionando. Si finge di non capire, per esempio, che il problema è all'entrata e all'uscita delle scuole più che nelle aule, è alle fermate dei bus più che sui mezzi, è nelle feste private, nei matrimoni soprattutto, dove la voglia di festeggiare fa cadere ogni precauzione. Ma è facile obiettare che se la gente è imprudente la colpa non può essere del Governo che però non sempre è lineare nell'applicazione di alcune regole e, se la gente capisce che esistono scorciatoie, come ben noto, le percorre senza indugio. E tutto, inefficienze nelle strutture pubbliche, mancanze personali, sconfitte nello sport e qualche furbata finiscono sul conto del Covid. Un capro espiatorio che comincia a far comodo a tanti. Forse troppi.

BEPI ANZIANI
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