F ino ai primi anni '90 i commercianti erano una casta. Consapevoli di poterlo fare imponevano ai sindaci orari e giorni di chiusura dei loro negozi, facevano un po' i prezzi che volevano e se ne fregavano di rendere un servizio ai pochi turisti in circolazione. Di aprire la domenica non se ne parlava proprio, anzi finché hanno potuto non aprivano nemmeno il sabato pomeriggio e il lunedì mattina. Ma il mondo è cambiato, sono arrivati i centri commerciali, internet e i negozi online. C'è voluto un po' per adeguarsi e capire che il problema andava affrontato con le idee e non solo con le proteste. Molti hanno aperto i loro negozi anche nelle gallerie, altri hanno cominciato a offrire servizi sul web ma, dopo 30 anni, in troppi pensano ancora che impedire nuove aperture sia la soluzione. Ed ecco che a Cagliari sulla graticola è finito il sindaco Truzzu, reo di avere salutato con favore l'arrivo in città di Decathlon che ha assunto una settantina di giovani addetti. Una polemica inutile perché se è innegabile che il commercio cittadino sconta problemi di parcheggio e di affitti esagerati, è anche vero che manca di iniziativa e di coraggio imprenditoriale. Si vive di rischi calcolati e impazza il franchising, le vecchie dinastie non esistono più. Oggi il cuore delle città pulsa solo grazie al food ma anche i commercianti saranno protagonisti se supereranno i retaggi del passato. Noi non aspettiamo altro.

BEPI ANZIANI
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