N oi che viviamo in Sardegna lo sappiamo benissimo che senza un'auto non si va da nessuna parte, tantomeno in vacanza. Tant'è che i turisti, appena scendono dall'aereo vanno subito a prenderne una. Peccato che ormai noleggiare un'auto dalle nostre parti costi il triplo che nel resto d'Italia: un furto che resta impunito nonostante si conoscano i nomi di chi ha causato e continua a causare piogge di disdette ai soggiorni nell'isola, fra l'indifferenza dei nostri amministratori. In Regione alzano le braccia: «I prezzi li fanno gli imprenditori, non possiamo farci niente». Ma come? Nemmeno un ricorso? Nemmeno una protesta? Nemmeno una richiesta di intervento da parte del governo davanti a una così immotivata e dannosa discriminazione con le altre località turistiche italiane?

Io penso che sì, almeno questo si dovrebbe fare, alzare la voce. Perché non si può continuare a subire tariffe spropositate per navi, aerei, auto a noleggio senza nemmeno tentare un intervento su chi dà le autorizzazioni e le licenze, senza urlare che semmai a noi e a chi viene da noi spettano tariffe ridotte, mica più alte. Stiamo lasciando il futuro in mani ostili e così qualunque progetto di sviluppo può dirsi morto in partenza. Anche se, a pensarci bene, di progetti di sviluppo non se ne intravvede nemmeno l'ombra.

BEPI ANZIANI
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