È il 19 settembre del 1955 quando il presidente Juan Domingo Perón viene deposto in Argentina con un colpo di stato militare.

La situazione in Argentina era già molto tesa: pochi mesi prima, nel giugno 1955, c'era stato un altro sanguinoso colpo di Stato da parte delle forze armate. Aerei militari dell'aviazione nazionale avevano bombardato Plaza de Mayo, dove Perón avrebbe dovuto tenere un comizio.

Perón sopravvisse, ma morirono centinaia di civili.

A settembre il golpe della "Revolución Libertadora" andò a segno.

Perón andò in Paraguay, poi a Madrid, dove Francisco Franco gli concesse l'asilo politico. Dall'esilio tornò solo nel 1972: vinse le elezioni dell'anno successivo, diventando presidente per la terza volta. Morirà due mesi dopo, lasciando il Paese nel caos.

Curiosità: stando a una teoria sostenuta da alcuni storici, Perón in realtà sarebbe un emigrato sardo. Giovanni Piras di Mamoiada, scappato in Argentina sotto falso nome per sfuggire alla coscrizione durante la seconda guerra mondiale.

(Unioneonline/D)

Settembre 2019

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