Il 21 settembre 1998 la fuga di Giovanni Farina, il bandito a capo della banda che sequestrò l'imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantiti, si conclude in Australia.

Il tempiese viene fermato nello scalo di Sidney, dove sbarca con documenti falsi e una valigia piena di dollari e franchi svizzeri.

L'arresto avviene ad agosto, ma solo il 21 settembre l'Interpol "ha scoperto, grazie alle impronte digitali, che l'uomo d'affari che viaggiava sotto il nome di Luigi Valiante era in realtà il bandito di Tempio, fuggito nel 1996 dal carcere di Siena", si legge su L'Unione Sarda dell'epoca.

Arrestato, Farina non si arrende e - portato in tribunale con l'accusa di importazione illegale di valuta estera - tenta anche la fuga: colpisce due agenti di polizia e cerca di scappare. Viene però fermato di nuovo e ricondotto in cella. E a questo punto che viene scoperta la sua vera identità.

(Unioneonline/s.a.)

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