I trecentottanta detenuti del carcere di Buoncammino, a Cagliari, si rendono protagonisti di una sommossa. È il 20 aprile 1969 e L'Unione Sarda, l'indomani, ne dà notizia: "Per tre ore il carcere in mano agli ammutinati. Rivolta a Buoncammino".

Gli agenti penitenziari rispondono con granate di lacrimogeni e con potenti getti d'acqua. I detenuti più agitati si arrenderanno dopo tre ore.

Le cause della ribellione sono da ricercare nelle disagiate condizioni del carcere ("l'edificio è stato costruito all'inizio del secolo"), e le sue condizioni non sono state modificate nonostante le pressanti richieste dei contestatori.

I detenuti durante la sommossa saccheggiano anche "lo spaccio dei viveri e fanno sparire l'intera provvista di vino".

Non sarà l'unica rivolta, le agitazioni interesseranno nei giorni a seguire anche il carcere di Sassari e Oristano, mentre a Cagliari la situazione torna piano piano alla normalità.

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