Arrivò a Cagliari anche lui per la Madonna di Bonaria, come più tardi fece Francesco. E, prima di andar via, lasciò il suo zucchetto, l’autografo e una rosa d’oro che normalmente viene donata ai santuari più importanti. 

Il 7 settembre 2008, a conclusione dei festeggiamenti per il Primo Centenario dalla proclamazione della Madonna di Bonaria a Patrona Massima della Sardegna, Benedetto XVI arrivò a Cagliari per un viaggio eminentemente mariano, come annunciò Radio Vaticana.

Quella domenica in città c’era un gran trambusto e una grande mobilitazione di forze dell’ordine: sono in corso le trattative per le candidature in vista delle regionali e, al rito davanti al Santuario presieduto dal Pontefice, c’è anche l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, accanto al sindaco dell’epoca, Emilio Floris.

Nella celebrazione, davanti a una folla sterminata che si staglia nell’orizzonte infinito del Golfo, Benedetto rende onore al Santuario e a tutti i Sardi che hanno in “Nostra Signora” un luminoso faro a cui guardare. L’omaggio alla Madonna è riproposto dal Papa con le parole dell’Ave Maria in Sardo: «La vostra Isola, cari amici della Sardegna, non poteva avere altra protettrice che la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza “Sa Mama, Fiza, Isposa de su Segnore”, come amate cantare». E concludeva: «Maria è porto, rifugio e protezione per il popolo sardo, che ha in sé la forza della quercia. Passano le tempeste e questa quercia resiste; infuriano gli incendi ed essa nuovamente germoglia; sopravviene la siccità ed essa vince ancora. Rinnoviamo dunque con gioia la nostra consacrazione ad una Madre tanto premurosa. Le generazioni dei Sardi, ne sono certo, continueranno a salire al Santuario di Bonaria per invocare la protezione della Vergine. Mai resterà deluso chi si affida a Nostra Signora di Bonaria, Madre misericordiosa e potente. Maria, Regina della Pace e Stella della speranza, intercedi per noi. Amen!».

 L’incontro con i seminaristi e, alla sera, con i giovani in largo Carlo Felice, conclusero una giornata di grande religiosità, di riflessione e di preghiera, come dimostrano i discorsi che il pontefice fece nel capoluogo regionale.

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