È il 30 aprile 1993 quando la tennista jugoslava Monica Seles viene accoltellata in campo da uno sconosciuto, un episodio che per molti ha cambiato la storia del tennis.

L'atleta sta giocando ad Amburgo un incontro dei quarti di finale contro la bulgara Magdalena Maleeva, quando a un tratto Günther Parche irrompe dietro di lei, sferrandole un colpo dietro la schiena con un'arma tagliente.

Un agguato gravissimo, e ancor più grave è la motivazione: l'uomo è un fan ossessionato dalla rivale numero uno della Seles, Steffi Graf, e spera con quel gesto di restituire il primato del ranking alla tedesca.

La ferita non è molto profonda, circa un centimetro e mezzo, ma il piano riesce: la Seles, che all'epoca ha 19 anni ed è una promessa del tennis - ha già nel curriculum otto titoli del Grande Slam -, si ritira.

La Wta propone di congelare la sua posizione di numero uno fino al ritorno in campo, ma le colleghe si rifiutano e Steffi Graf torna in cima alle classifiche mondiali.

La Seles torna a giocare solo nel 1995 ma non avrà più la stessa carica di prima: "Quell'aggressione - ha scritto nella sua autobiografia - ha cambiato la mia carriera e irrimediabilmente danneggiato la mia anima".

In Germania non metterà più piede.

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