Due anni fa la Sardegna veniva ferita al cuore dalla notizia di una morte tanto cruenta quanto ingiusta: quella di Jennifer Scintu, giovane figlia di emigrati originari di Ales, rimasta uccisa nell’attentato terroristico compiuto all’aeroporto Zaventem di Bruxelles.

In quel giorno maledetto Jennifer, 29 anni, residente con la famiglia in Germania, è in attesa di partire per New York, dove sogna di festeggiare il suo primo anniversario di nozze assieme al marito.

All'improvviso nello scalo risuonano colpi di kalashnikov e un’esplosione, innescata da un kamikaze islamista deciso a seminare strage nel cuore dell’Europa, già provato dal sanguinoso attacco compiuto a Parigi pochi mesi prima.

Sono 35 le vittime lasciate a terra dagli attentatori, che colpiscono anche nella stazione Maelbeek della metropolitana. Tra loro, Jennifer, inconsapevole e innocente.

È il 22 marzo 2016. La 29enne risulta dapprima dispersa. Si spera. Si prega. Ma dopo pochi giorni dalla Farnesina arriva la tragica conferma della morte.

Una vita spezzata troppo presto dalla follia estremista.

Nel settembre 2017, l’amministrazione comunale di Ales ha deciso di commemorare Jennifer, intitolandole una targa, scoperta in via Donna Salis. Per non dimenticare.

(Unioneonline/l.f.)

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