È una strage quella avvenuta un anno fa, il 19 dicembre 2016, a Berlino.

Un tir con targa polacca piomba sulla folla al mercatino di Natale nel quartiere di Breitscheidplatz uccidendo 12 persone, tra le quali anche un’italiana, e ferendone 48.

L'attentato viene rivendicato dall'Isis.

Al volante dello Scania c’è Anis Amri, tunisino, che verrà ucciso a Sesto San Giovanni, nel Milanese, tre giorni dopo durante un controllo della polizia.

Dalle ricostruzioni emerge che Amri ha dirottato il camion appartenente a una società di trasporto e ha poi ucciso l'autista, probabilmente quest'ultimo ha tentato di impedirgli di piombare sulla folla.

Dopo la strage, il tunisino lascia la zona del mercato e il giorno dopo gira il suo videotestamento, dove dice di essere a totale disposizione del califfo al-Baghdadi; poi raggiunge l'Italia, dove rimarrà a terra, colpito a morte, durante un controllo della polizia il 22 dicembre.

(Unioneonline/s.s.)

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