1 settembre 1939: è la data che segna l'inizio della Seconda guerra mondiale, con l'invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche al comando di Hitler.

Due giorni dopo, Polonia, Gran Bretagna e Francia dichiareranno guerra alla Germania; mentre l'Italia entrerà nel conflitto il 10 giugno 1940 contro Francia e Gran Bretagna, con in testa Benito Mussolini che pensava si trattasse di una guerra-lampo e gli portasse fama e gloria. L'annuncio è stato fatto da piazza Venezia a Roma ed è rimbalzato sulla radio.

Il Duce aveva parlato di "ora fatale".

La guerra durerà fino all'8 maggio 1945 con la resa dei tedeschi, e provocherà oltre 55 milioni di morti.

Sui due fronti: i paesi legati dal patto tripartito (Germania, Italia e Giappone), dall’altro Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Russia e Cina, e non è stato solo un conflitto sui campi di battaglia, ma anche, forse soprattutto, sulle strade, che ha coinvolto la popolazione sia attraverso armi sempre più potenti sia a causa dei bombardamenti che avevano come obiettivo proprio edifici civili.

Impossibile non annoverare, in quel periodo, la tragedia dell'Olocausto, messo in atto dal Terzo Reich per eliminare gli ebrei e altre minoranze.

Al termine del conflitto, nascerà l'Organizzazione delle Nazioni Unite con la Conferenza di San Francisco il 26 giugno 1945.

(Redazione Online/s.s.)

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