Esattamente 15 anni fa, l'allora presidente degli Stati Uniti George W. Bush annunciava al mondo intero che lo Space Shuttle Columbia era esploso durante il rientro sulla Terra e che nessuno dei 7 astronauti a bordo (5 uomini e 2 donne) era sopravvissuto.

Un disastro, avvenuto nel cielo del Texas, che sconvolse gli Usa.

Una tragedia causata, diranno le inchieste successive, da un problema all'ala sinistra della navicella spaziale che nel corso di numerosi voli in orbita aveva fatto sognare una generazione e rendere orgogliosa una nazione.

Non solo: l'accaduto spinse la Nasa a sospendere il programma Shuttle, per puntare sul progetto della Stazione internazionale orbitante, tuttora in corso, e a innalzare ulteriormente i controlli di sicurezza su mezzi e apparecchiature, per evitare di pagare a caro prezzo - di vite umane - il progresso e la ricerca.

(Unioneonline/l.f.)

Gennaio 2018
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