"Vogliamo lavoro, non il reddito di cittadinanza", gridano gli operai dei cantieri del terzo valico davanti al palazzo della Regione Liguria, per convincere il governo giallo-verde a dare l'ok al completamento della nuova linea ad alta velocità ferroviaria - su cui pende fino alla fine di ottobre il parere del professore No Tav Marco Ponti - che potenzierà i collegamenti della Liguria con le principali linee ferroviarie del Nord Italia e con il resto d'Europa.

Il corteo è partito da piazza De Ferrari e ha sfilato per le strade del centro di Genova, accompagnato da rappresentanti della Fiom e della Cisl, la cui leader Annamaria Furlan ha commentato: "La debolezza e la carenza della manovra innanzitutto per noi è proprio questo: che non guarda al futuro, investendo sulle infrastrutture, sulla formazione, sulla innovazione, sulla ricerca. Le infrastrutture materiali vengono continuamente bloccate e l'Italia ha bisogno di uno sbocco per l'Europa: bloccare il terzo Valico, la Tav, adesso anche il tunnel nel Brennero, significa che l'Italia non deve crescere. Io credo che innanzitutto il tema sia il lavoro, il resto viene di conseguenza. Noi speriamo attraverso il confronto di poter incidere su queste scelte e che molti dei miliardi di questa manovra corposa possano essere dirottati da sussidi ad investimenti sulla crescita".

(Unioneonline/b.m.)

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