Il 29 giugno 2009, è già sera, un treno merci deraglia poco dopo aver superato la stazione di Viareggio, in Toscana. Trasporta Gpl, il gas fuoriesce da uno dei carri cisterna del treno causando un incendio e l'esplosione di tre palazzine vicino alla stazione. È una tragedia: i morti sono 33, undici persone muoiono sul colpo per le ustioni o per il crollo degli edifici; le altre in ospedale nelle settimane e nei mesi successivi.

La violenta esplosione viene sentita in tutta la città. Alcuni testimoni racconteranno di un fortissimo boato e di vibrazioni così intense da ricordare un terremoto.

Viene immediatamente aperta un'inchiesta per conoscere i motivi e i colpevoli della strage: il 31 gennaio 2017 Mauro Moretti, ex amministratore delegato delle Ferrovie dello stato, e Michele Mario Elia, ex amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana, vengono condannati in primo grado a 7 anni. Sette anni anche all'ex amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano. Condannati a nove anni di reclusione i manager della Gatx, la multinazionale statunitense proprietaria dei carri cisterna e che si doveva occupare della manutenzione.

All'origine del disastro, secondo la procura, ci sarebbero stati dei controlli insufficienti sul treno merci, che non poteva viaggiare.

Il processo vedeva imputate 33 persone e nove aziende.

(Redazione Online/s.a.)

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