Durante la sua visita alla città di Trieste, è il 18 settembre 1938, Benito Mussolini legge per la prima volta, dal balcone del Municipio di Trieste, il testo delle leggi razziali che sarebbero state applicate in Italia.

È un momento drammatico per la storia italiana: le leggi sono una serie di provvedimenti legislativi e amministratvi che verranno applicate da quell'anno fino al 1944. Norme discriminatorie rivolte soprattutto agli ebrei e a tutte le razze non ariane. Il testo letto dal dittatore viene approvato un mese dopo, il 6 ottobre, quando il Gran Consiglio del Fascismo sottoscrive la "Dichiarazione sulla razza".

Dopo aver portato discriminazioni e morte per anni, vengono abrogate con due regi decreti il 20 gennaio del 1944.

(Unioneonline/s.a.)

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