È la mattina dell'11 marzo 2004, siamo quasi alla vigilia delle elezioni generali in Spagna, quando a Madrid esplodono dieci zaini riempiti con dell'esplosivo in quattro stazioni dei treni.

L'orario è quello di punta. Ed è un'ecatombe.

Muoiono 177 persone, numero che salirà drammaticamente a 191. I feriti sono 2.057.

L'attacco fu di matrice islamista, 21 i condannati, anche se non direttamente collegato con Al Qaeda.

Nessun legame invece, come si pensò in un primo momento, con gli indipendentisti baschi dell'Eta.

L'attentato fu il primo per numero di feriti e secondo per vittime mortali nella lista dei peggior attacchi consumati in Europa.

(Unioneonline/D)

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