#AccaddeOggi: 19 maggio 2012, l'esplosione davanti a una scuola di Brindisi

19 maggio 2022 alle 07:01

Sono le 7.45 del 19 maggio 2012: una mattina come tante altre a Brindisi, con i ragazzi pronti a entrare all’istituto professionale Francesca Morvillo Falcone, diversi sono appena scesi da un autobus. Un’esplosione improvvisa, provocata da una bomba realizzata in modo artigianale e attivata con un telecomando a distanza, investe gli studenti. Tra questi Melissa Bassi, 16 anni, che resta gravemente ferita: ha ustioni sul 90 per cento del corpo e perde un braccio. I medici cercano di salvarle la vita, purtroppo inutilmente. Una sua amica, Veronica, viene ricoverata e riesce a salvarsi; altre cinque compagne riportano serie lesioni a causa delle schegge.

Subito partono gli accertamenti, inizialmente si parla di un attentato portato a termine dalla criminalità organizzata ma in pochi giorni emerge la verità: a entrare in azione è stato un uomo, ripreso da alcune telecamere di sorveglianza. È un 68enne di Copertino, Giovanni Vantaggiato, che viene arrestato il 6 giugno e ammette le sue responsabilità. Il motivo? Voleva compiere un gesto eclatante per far sapere al mondo intero di essere rimasto vittima di una presunta truffa.

È stato condannato con sentenza passata in giudicato all’ergastolo.

(Unioneonline/s.s.)