#AccaddeOggi: 18 aprile 2011, l'omicidio di Melania Rea
Il 18 aprile del 2011 comincia il giallo sulla morte di Melania Rea. La titolare di un bar a Colle San Marco (Ascoli Piceno) chiama il 112 spiegando che un cliente non riesce a ritrovare la moglie ed è molto allarmato.
Il racconto dell’uomo ripercorre gli ultimi istanti insieme: la coppia è nella zona delle altalene quando la donna, Melania, si allontana per andare in bagno. Lui – Salvatore Parolisi – non la segue, resta con la loro figlioletta. Dopo un ventina di minuti, non vedendola tornare, comincia a telefonarle, senza ottenere risposta.
A quel punto scattano le ricerche, viene formalizzata la denuncia di scomparsa.
Passano due giorni e un cadavere viene ritrovato nel bosco delle Casermette, a Ripe di Civitella. È quello di Melania. È seminuda, sulla pelle ha dei segni. Il medico legale dirà che a ucciderla è stata un’arma da taglio.
L’autopsia evidenza 29 ferite profonde provocate verosimilmente con un coltello a lama monotagliente.
Il marito finisce nel mirino degli inquirenti che cominciano a scavare nel suo passato e scoprono che ha una relazione extraconiugale con una sua allieva.
Sarà questo il movente – per l’accusa – che ha scatenato l’istinto omicida in Parolisi. L’arresto avviene il 19 luglio.
Dopo i processi, la Cassazione lo condanna a 20 anni di carcere. Lui si è sempre proclamato innocente.
(Unioneonline/s.s.)