WindTre, lavoratori in presidio a Cagliari: «A rischio 300 posti»
Il 4 maggio protesta in piazza Deffunu con in testa i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom(Ansa)
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Mobilitazione dei lavoratori WindTre di Cagliari, che domani mattina, dalle 10 alle 12.30, si riuniranno in presidio davanti alla sede in piazza Deffenu, in concomitanza con lo sciopero nazionale indetto unitariamente dalle categorie.
A guidare l’iniziativa sono i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che protestano contro le scelte aziendali che in Sardegna mettono a rischio 300 posti di lavoro.
«Con la creazione di due aziende, una di rete e una dei servizi e con la partecipazione di un fondo d'investimento privato nella prima, verranno a mancare tutte le sinergie che un'azienda unica garantisce - hanno spiegato i segretari regionali Alessandro Randaccio (Slc Cgil), Omar Marras (Fistel Cisl) e Marianna Stara (Uilcom Uil) - ovvero un unico fatturato, un più corretto equilibrio dei costi così come la possibilità delle riconversioni professionali per far fronte alle esigenze di un settore in continua evoluzione come quello delle Telecomunicazioni».
Secondo i sindacati «se il progetto aziendale andasse in porto questo determinerebbe diversi esuberi nelle due singole aziende, che non sarebbero in grado, da sole, di fra fronte alla sempre crescente richiesta di investimenti tecnologici».
Lo sciopero del 4 maggio e le preoccupazioni dei sindacati sul futuro di WindTre si inseriscono nel più ampio contesto di crisi che coinvolge il settore delle Telecomunicazioni, in bilico tra gli effetti della concorrenza e la necessità di ingenti investimenti, una situazione di cui a far le spese rischiano d'essere migliaia di lavoratori e famiglie. Sul fronte regionale le categorie hanno chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio regionale e su quello nazionale attendono la convocazione di un tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy: «La protesta non si fermerà sino a quando non avremo risposte concrete», dicono Randaccio, Marras e Stara.
(Unioneonline/l.f.)