Il finanziere francese Vincent Bolloré è in stato di fermo con l'accusa di corruzione di funzionari pubblici stranieri.

Lo riporta il quotidiano "Le Monde": l'imprenditore è coinvolto in un'inchiesta su presunte tangenti pagate dal suo gruppo in Africa nel 2010 per ottenere concessioni portuali in Togo e Guinea, attraverso le controllate Havas e Bolloré Africa Logistics (precedentemente nota come Sdv).

Le indagini sono state avviate nel 2014: al centro si trovano le consulenze fornite dall'agenzia di comunicazione Havas durante le elezioni del 2010 ad Alpha Condé, attuale presidente della Guinea, e al presidente del Togo, Faure Gnassingbé.

In Guinea, Sdv ha ottenuto la gestione del porto di Conakry pochi mesi dopo l'elezione di Condé e in Togo la controllata ha vinto l'appalto poco prima della rielezione del 2010 di Gnassingbé.

"Le concessioni in Togo sono state ottenute nel 2001, molto prima dell'ingresso del gruppo in Havas, e in Guinea nel 2011", si è difeso il gruppo Bolloré in una dichiarazione.

Bolloré è il numero uno di Vivendi, società francese attiva nel campo dei media e della comunicazione, azionista di riferimento di Tim e al centro di uno scontro con il secondo socio Elliott.

Vanta un patrimonio stimato in 7,4 miliardi di dollari.

(Unioneonline/D)

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