Si è concluso con successo il convegno sulla “Biodiversità ambientale, alimentazione, tutela e valorizzazione del patrimonio naturalistico sardo”, un’occasione per far conoscere meglio le potenzialità e le ricchezze in termini di biodiversità ambientale e paesaggistica, senza trascurare le specie floristiche, faunistiche presenti nel territorio, e in secondo luogo ha permesso di ottenere degli spunti per una valorizzazione importante delle specificità.

La conferenza, che si è svolta nel weekend al Ceas di Monte Minerva, a Villanova Monteleone, accostata al programma di Chenamos in carrela 2025, è stata introdotta da Alida Manca del Ceas, con i saluti di Pietro Fois della Proloco e del sindaco Quirico Meloni, seguiti dai contributi significativi di Giovanni Piras, direttore di Agris, Emanuele Farris, docente di Botanica dell’Uniss, Antonello Brunu, Referente UOTT Multifunzionalità e Sviluppo rurale, Mauro Forteschi di Forestas e Antonio Farris, presidente Accademia sarda del lievito madre.

Gli interventi hanno permesso una chiave di lettura della biodiversità e delle sue declinazioni sotto diversi aspetti ma, soprattutto, di come possa rappresentare un volano, uno strumento per promuovere un ulteriore sviluppo economico che, è stato sottolineato, può essere uno strumento per contrarre lo spopolamento che affligge tutte le aree interne della Sardegna.

La Giornata del cibo di sabato, dedicata al miele, è stata impreziosita dagli interventi dell’esperto Gavino Carta, del sommelier dei mieli Emilio Fois, e dei rappresentanti dell’associazione apistica Su Moju. Domenica, a introdurre la Giornata del vino è stato il concerto del Coro de Iddanoa Monteleone per dare spazio a un interessante dialogo fra Tommaso Sussarello, il vicepresidente nazionale dell’associazione Città del vino, Giovanni Antonio Sechi, lo chef Fabio Zago e il pubblico.

La collaborazione con le aziende vitivinicole Sandro Panzali e Salvatore Chessa di Usini ha permesso di servire e analizzare le caratteristiche di vermentino e cagnulari, un bianco e un rosso scelti per la contiguità territoriale tra le regioni storiche del Nurcaradi Villanova e il Coros di Usini. Ma soprattutto per fare in modo che le buone pratiche sviluppate con decenni di lavoro, dai contadini del Coros, possano essere un modello da seguire per aiutare a crescere il territorio del Villanova.

Le due giornate sono state impreziosite da escursioni storico-archeologiche e laboratori creativi delle operatrici del Ceas Monte Minerva, da visite guidate al Giardino della biodiversità, al Roseto antico, alle domus de janas. 

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