Bene gli sforzi su spopolamento ed energia, male su commercio e turismo. Sollecitazioni sullo snellimento della burocrazia e una programmazione seria dei fondi del Pnrr e delle Zes.

È il giudizio del mondo produttivo sardo sulla manovra finanziaria regionale.

Bocciatura senza appello da parte di Confesercenti e Confcommercio, intervenute con i loro rappresentanti Roberto Bolognese e Sebastiano Casu in audizione nella terza commissione del Consiglio regionale.

Bolognese ha lamentato la scarsa attenzione per il comparto che, aggredito anche pesantemente dal commercio online, «rischia di diventare il buco nero dell'economia sarda». Critiche severe anche alle «lentezze nella movimentazione dei fondi sulla filiera turismo-trasporti, compresa la destagionalizzazione».

«Chiediamo attenzione - ha aggiunto Sebastiano Casu di Confcommercio - per ciò che rappresentiamo nell'economia regionale e soprattutto perché siamo il settore colpito più pesantemente dalla pandemia».

Federalberghi Sardegna non era presente in commissione, ma ha rincarato la dose inviando un documento: nella finanziaria, viene lamentato, «non c'è traccia della parola turismo se non associata agli eventi sportivi e manca del tutto una programmazione strutturale». Non solo: «Nel documento non si ha contezza dei fondi per il sostegno alle imprese sul fronte lavoro», rincara Paolo Manca, presidente regionale degli albergatori.

Confindustria, Confapi e Confartigianato invece promuovono la manovra. «Contiene risposte importanti, ma i veri fattori saranno semplificazione e sinergie istituzionali», ha detto il presidente degli industriali sardi Maurizio De Pascale.

I rappresentanti del mondo agricolo hanno chiesto «un quadro strategico completo di risorse e norme».

«Con il Pnrr - ha sottolineato invece il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese - abbiamo la possibilità di fare ancora meglio sfruttando opportunità maggiori in settori come ricerca, innovazione, sviluppo sostenibile e transizione ecologica, ed operando in settori trasversali come turismo, cultura, ed agroalimentare».

(Unioneonline/L)

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