Il Parlamento europeo ha detto sì allo stop dei costi aggiuntivi per il roaming, ponendo così un tetto ai prezzi all'ingrosso per l'uso della telefonia mobile.

Con 549 voti favorevoli, 27 contrari e 50 astenuti, l'Assemblea di Strasburgo ha quindi approvato l'accordo raggiunto con il Consiglio Ue per azzerare - dal prossimo 15 giugno - le maggiorazioni applicate all'estero.

Gli utenti potranno insomma telefonare, inviare messaggi e usare dati della rete mobile negli altri Stati Ue senza dover pagare tariffe supplementari.

Si tratta di "un grande risultato per tutti noi", afferma in una nota il commissario europeo per il mercato unico digitale, Andrus Ansip. "Dopo circa 10 anni l'Ue sta mettendo definitivamente fine all'ansia del roaming che ha tormentato l'Europa sin dagli inizi dell'era dei cellulari".

Nell'accordo informale sui prezzi all'ingrosso, si stabiliscono infatti i limiti ai costi che gli operatori telefonici potranno addebitarsi reciprocamente per l'uso delle loro reti finalizzato alle chiamate transfrontaliere.

Solo alcuni operatori minori (per i quali l'abolizione del roaming avrà un impatto sugli utili superiore al 3% del fatturato) potranno chiedere la deroga di un anno. Per tutte le altre aziende telefoniche, la cancellazione dei super-costi sarà obbligatoria.

Ma le norme - disegnate al termine di lunghe trattative tra governi nazionali e società di telefonia - puntano anche a evitare possibili casi di frode: ad esempio, quelli in cui un cliente compra una scheda in un Paese diverso dal proprio, con spese di contratto inferiori.

In queste circostanze, per godere dell'abolizione del roaming l'utente dovrà abitare la maggior parte del tempo nello Stato dove il contratto è stato sottoscritto.
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