Tra domani e dopodomani le imprese italiane verseranno all’erario 27 miliardi di euro, un importo di poco inferiore a quanto previsto per la manovra di bilancio del 2021.

Lo ha calcolato l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che parla di “due giorni da incubo” per i nostri imprenditori.

È previsto infatti il pagamento degli acconti Ires, Irap Irpef e dell’imposta sostitutiva in capo alle attività in regime forfettario. Inoltre, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi dovranno versare anche i propri contribuiti previdenziali all’Inps.

Analizzando una per una le diverse imposte, la scadenza economicamente più rilevante risulta quella relativa al pagamento dell’acconto Ires che, secondo le stime, costerà alle imprese 12,2 miliardi di euro.

L’acconto Irap, invece, preleverà dalle casse degli imprenditori 6,8 miliardi, mentre l’acconto Irpef ammonterà a poco meno di 6,7 miliardi di euro. Per quest’ultima voce che una parte del pagamento viene versato dai soggetti Irpef non titolari di Partita Iva (ovvero lavoratori dipendenti o pensionati) che hanno altri redditi come affitti e altri redditi.

Infine, dall’imposta sostitutiva in capo ai lavoratori autonomi in regime forfettario il fisco riceverà circa 1,2 miliardi di euro. 

Nuove scadenze saranno poi in programma a dicembre: il 16 le aziende dovranno versare i contributi previdenziali e assistenziali e le ritenute Irpef per i propri dipendenti e collaboratori. Dovranno, inoltre, pagare l’acconto dell’imposta sostitutiva sui redditi da rivalutazione del Tfr, il saldo dell’Imu su capannoni, uffici, negozi e l’Iva del mese di novembre. Infine, entro Natale dovranno liquidare anche le tredicesime ai propri dipendenti.

Se si considera l’intero anno, l’Associazione artigiani e piccole imprese ha calcolato che nel 2021 lo Stato incasserà dalle aziende circa 47 miliardi di euro in più rispetto al 2020 grazie alla ripresa dell’economia dopo le chiusure legate al Covid-19, con una pressione fiscale del 41,9%.

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata