"Davanti al palazzo del Consiglio Regionale metteremo in atto una grande manifestazione di protesta, forse anche permanente, se nei prossimi quindici giorni non arriveranno garanzie e rassicurazioni sulla vertenza Aias".

È perentorio il coordinatore regionale dell'Unione Sindacale di Base Salvatore Drago alla vigilia "dell'ennesima festività che per i dipendenti Aias trascorrerà come un giorno qualunque tra salti mortali per onorare le spese, incertezze e massima tensione nei luoghi di lavoro".

Già, perché tra ritardi ed annunci di retribuzione non rispettati dall'azienda, pendenze arretrate del 2017 e dell'anno in corso, il cumulo delle mensilità ancora attese dai 1300 lavoratori Aias è pari a 9 stipendi.

Un totale di circa 18 milioni di euro.

E la situazione non accenna a migliorare con i sindacati che recentemente sono arrivati a chiedere la revoca delle convenzioni in essere tra Aias e sistema sanitario regionale per grave inadempienza e l'azienda ad invocare nuovamente un tavolo istituzionale per discutere degli ingenti crediti vantati nei confronti di Assl e Comuni.

In mezzo anche la delusione dei sindacati per la mancata applicazione dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio Regionale nell'aprile 2017 e salutato come "la medicina" che doveva rimettere ordine nelle convenzioni tra sistema sanitario ed operatori privati obbligando gli stessi, tra le altre cose, alla puntualità nel pagamento degli stipendi.

"I problemi continuano a sussitere e divengono sempre più drammatici" osserva Roberto Fallo, Cisl Funzione Pubblica. "A crearli non è certo il sindacato come vorrebbe far credere l'Aias".
© Riproduzione riservata